Tubì, tubì, opera prima di Neige De Benedetti – meglio conosciuta come fotografa e come autrice di libri di fotografia – si insinua nella testa e non va più via. È una lettura che ti invita a proseguire pagina dopo pagina. È una messa a fuoco su un percorso di emotività e di istinti e non c’è malinconia in questa esplorazione della sofferenza, che abbraccia due diverse età. Perché non è la sofferenza la protagonista di questo racconto.
Categoria: Le mie letture
Con i libri di Valeria Parrella, almeno fino a questo momento, non ho avuto un buon rapporto. Ho letto ai tempi dell’università (oddio, quanto tempo!) Mosca più balena e non mi era piaciuto, forse perché ci trovavo una certa distanza di mondi, quello dei racconti e quello della scrittrice. Poi, è stata la volta dello Spazio bianco e il mio giudizio era migliorato, ma non era riuscita a conquistarsi un po’ di credibilità. Ho saltato tutto quello che ci stava in mezzo e sono giunta a Tempo di imparare con reticenza e paradossale curiosità. Perché non volevo farmi illusioni.
Ogni volta che prendo in mano un libro di Erri De Luca, mi aspetto poesia e meraviglie infinite: anche questa volta non mi ha delusa con Storia di Irene. Mentre scrivo la recensione, rileggo alcuni passi perché rapita da certe sue vedute. Storia di Irene raccoglie i frammenti della vita di Erri De Luca, di persone e luoghi, memorie che l’hanno interessato anche in prima persona. Il suo linguaggio, apparentemente semplice, racchiude un po’ tutto il suo sapere che sa di storie, mare, miti, riferimenti religiosi. Ogni metafora e immagine è un minerale da conservare con cura. E anche se non risulta all’altezza di alcuni suoi precedenti, a me piace. Mi incanta sempre.