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Fuori dai libri I piccolini Le mie letture

Playlist di ottobre, zucche

Collezioni d’autunno: le zucche, per esempio. Quante forme e colori esistono? Qualche settimana fa sono stata al mercato e ho scoperto molte varietà. Di solito consumo la mantovana e la violina, soprattutto quest’ultima è più gestibile al taglio. Mi ero sconosciuto il mondo delle ornamentali. Sia chiaro, non che lo ignorassi, ma non capita molto spesso di fare attenzione. A fungo, a trombetta, ovali, schiacciate, rosse e bianche, arancioni, screziate.

Mi dice la signora del banco, possono resistere per molto tempo purché il picciolo rimanga integro.

I libri

Giuseppe Mendicino è uno dei maggiori conoscitori di Mario Rigoni Stern, ne ha scritto molto, e in questo caso ha dedicato Un Ritratto (Laterza). Pur non essendo appassionata del genere, ho letto con gusto questa biografia, l’ho centellinata fino a che ho potuto.

In tredici capitoli ripercorre la vita dell’autore dell’Altipiano di Asiago, l’eredità culturale, l’impegno civile che nasce dalla terribile partecipazione alla Seconda Guerra mondiale sul fronte italiano, albanese, russo, seguita dalla prigionia in un lager nazista.

Si ancora ai pochi libri, al suo quaderno, ai sentieri delle sue montagne: la sopravvivenza è fatta di piccole cose per non soccombere allo sconforto, alla lontananza.

Quando torna a baita, tutto è cambiato, soprattutto lui, che aveva accettato la logica fascista senza rendersene conto. Della sua esperienza ne fa una lezione, che trova materia in primis nel Sergente nella neve (seguiranno gli altri), nei legami con Primo Levi, nei convegni.

Rigoni Stern non è stato uno scrittore occasionale, come si pensava, non è stato una meteora, ma una scia luminosa persistente.

Tra qualche giorno, precisamente il 1° novembre, si celebreranno i cent’anni dalla nascita.

Tutte storie di Nadia Al Omari (Kite Edizioni) apre con le atmosfere illustrate da Richolly Rosazza ne fanno una fiaba autunnale, quasi da brividi.

Zia Chapiquita è una strega: lo pensa la gente del paese, i ragazzi che le fanno brutti scherzi, anche sua nipote. Solo perché indossa vestiti un po’ logori e scuri, al mattino presto fa ritorno dai boschi e campi con il cestino colmo di erbe, la sua casa è una vetrina di spezie, oggetti curiosi? C’è qualcosa che inquieta la giovane protagonista del racconto.

Quando si reca ogni mercoledì da Chapiquita per le uova, il suo cuore batte all’impazzata. Il freddo attraversa le stanze della casa, che presto sarà scaldata da un infuso di fiori e pane caldo. La zia non racconta nulla di sé, ma conosce tante storie, le muove come i fili neri, oro e marroni che intreccia. È tutto qui il suo mistero, in quell’abilità che renderà felice qualcun altro.

Il racconto, chiuso tra quattro mura e traboccante di cose, sulle paure irrazionali, sul coraggio, sui pregiudizi. Sua mamma le ha sempre detto di non prestare orecchie al quelle dicerie, sono tutte storie.

Aleksandra Mizielińska e Daniel Mizieliński sono i noti autori di Mappe e anche con Da che parte per Yellowstone? (Ippocampo edizioni, traduzione Vera Verdiani) ritornano con un libro dal grande formato, colorato e ben documentato. Ovviamente non manca la loro impronta.

Il bisonte Kuba riceve una lettera da una sconosciuta cugina americana, Dakota, che lo invita a casa sua. Insieme allo scoiattolo Ula vive nella foresta di Białowieża, in Polonia. Nonostante le resistenze di Kuba, Ula organizza il viaggio con il piccione Filip per raggiungere Yellowstone. Ma Dakota non è assente, nel frattempo si è già recata dall’altra parte del mondo. Il pretesto per Dakota è far conoscere al parente la sua storia.

E così per inseguire Dakota i tre europei visiteranno otto parchi: un viaggio e una scoperta, come indica il sottotitolo. Affrontano condizioni climatiche anche estreme, paesaggi, curiosità e storie apparentemente lontane che si incontrano su un terreno comune chiamato evoluzione.

Dunque, la narrazione mescola un buffo fumetto, divulgazione scientifica e culturale: insomma un lavoro denso che sottolinea la sconsiderata politica di supremazia umana, la ricchezza della biodiversità, la necessità di una sua tutela attraverso un racconto affidato alla voce degli animali.

Qualche curiosità:

L’Australia è la nazione con più parchi al mondo, ben 684.

Yellowstone è il più antico parco al mondo a essere istituito, nel 1872.

Il più esteso è in Groenlandia.

Di Jan Brokken ho nella mia libreria Anime baltiche, il più noto. Anche L’anima delle città (Iperborea, traduzione Claudia Cozzi) è un viaggio nell’arte, nella letteratura, musica, architettura, mi viene da definirlo così, in cui le vite calpestano i viali, alzano gli occhi verso i palazzi, chiacchierano sotto i portici, sussultano in un teatro, infilano le mani nella terra.

Btokken esplora l’anima per tentare di carpire i segreti più profondi di quanti abbiano abitato un luogo, quanto abbia influenzato il passato, rinnovato il futuro.

Percorriamo dodici città – Cagliari, Pietroburgo, Düsseldorf, Parigi per citarne alcune – per conoscere lo spirito di quel tempo anche attraverso architetture, incontri, dissapori, aspirazioni che hanno plasmato quegli artisti. In un paio di occasioni diventano delle guide, in particolare Bologna e Bergamo.

I ritratti dell’autore olandese, per esempio di Joseph Beuys (che l’ha intervistato), Giorgio Morandi, Erik Satie, poi sfociano in confidenze personali, così in Kyoto e Middelharnis. In qualche modo ci troviamo di fronte a un flâneur.

L’unico disappunto è non aver dato spazio alle donne, è promettente l’introduzione a Eva Mameli ma subito vira verso il figlio Italo Calvino, fino a non capire a chi è dedicato il capitolo.

Le curiosità

Mappa dei libri più tradotti al mondo

Wes Anderson ha riprogettato una carrozza di uno dei treni del Belmond

Eco-logica

Fare la granola a casa e per di più in padella è semplice. Si possono preparare piccole quantità senza sprechi e variando le combinazioni. E tal proposito consiglio di rifornirvi presso le botteghe dello sfuso o riutilizzare cereali poco appetitosi che avete in dispensa. Le dosi sono calibrate con i misurini americani, le cosiddette cup. Inoltre i cereali non sono zuccherati. Ecco la mia preferita:

  • 5 cucchiai di miele millefiori
  • 1 cucchiaio di olio di girasole
  • 1 e ½ cup di fiocchi d’avena
  • 1 e ½ cup di riso soffiato
  • nocciole o noci
  • una manciata di semi di zucca
  • 1 cucchiaino di cannella
  • ½ cup di farina di cocco
  • un pizzico di sale
  • scaglie o gocce di cioccolato fondente (quando è fredda)

A fuoco dolce in una padella antiaderente sciogliere il miele con l’olio. Dopo qualche minuto aggiungere gli ingredienti secchi e amalgamare. Tostare per 10/15 minuti, facendo attenzione a non bruciare la granola. Raffreddare su un piano o carta forno, aggiungere il cioccolato e successivamente trasferire in un barattolo di vetro. Si conserva fino a due settimane.

Le combinazioni possono essere diverse: frutta secca (mandorle, noci, nocciole, uvetta, albicocche); mandorle e cioccolato fondente; noci e uvetta. Largo alla fantasia.

La canzone

River di The Belle Game (2013)

Il film

Wildlife di Paul Dano (2018)