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Fuori dai libri

Sotto l’ombrellone (o quasi) – I libri che leggerò in estate

Sotto l’ombrellone? Quasi, come vi suggerisco nel titolo del post. Nel senso che sono libri che leggerò ad agosto, prima devo smaltirne alcuni, ve ne parlerò in questi giorni.
Il tormentone estivo dei libri da spiaggia è ormai una tappa fissa della nostra vita, al pari delle festività o dei campionati di calcio (visto che siamo ancora nel pieno degli Europei).
Solitamente non mi propongo nelle vesti di consigliera, discutere di un libro ed esprimersi al riguardo già in qualche modo lo si suggerisce o meno. Mi diverte molto condividere ciò che leggerò, di solito li affido a chi è più competente di me ma quest’anno non mi sono attrezzata, non so perché. Nel caso qui trovate le persone competenti (evitate quelli che mi riguardano).
Chi legge le mie recensioni conosce i miei gusti letterari, quando un titolo mi colpisce lo dichiaro apertamente. Fino a questo momento ho letto alcune perle soprattutto nei primi mesi dell’anno e devo anticipare che sono dei racconti. Chi lo avrebbe mai detto? Io, estimatrice purosangue di romanzi.
L’unico consiglio che posso darvi è guardare anche all’editoria indipendente, ci sono tanti bei titoli. I miei preferiti vengono tutti da lì. Lo so di essere poco credibile, se non addirittura paradossale, visto i miei programmi estivi. Ne approfitto del periodo per dedicarmi a cose che ho accantonato per le succulenti novità o che sono stati dei tentativi falliti.
Non è stato né difficile né selettivo scegliere tra questi libri, semplicemente li ho messi da parte durante l’inverno così da darmi dei tempi più dilatati da dedicare. Avrei voluto aggiungere Bernad Malamud, Il barile magico o Il cappello di Rembrandt, ma non voluto forzare i progetti. Comunque, arriverà anche il suo momento.

Se parlo di certi autori non attribuendogli il giusto peso, non mi maledite, non mi date dell’ignorante ma mi accosto con umiltà o sproloquio a ruota libera.
Quindi, tirando le somme: tre raccolte di storie , un romanzo, un libro di viaggio (mi azzardo a definirlo così). Tanta letteratura americana. Se mi annoio, ho già le alternative. Sarà impossibile.

 

Ho un’immensa passione, forse ossessione, per le isole, ve ne parlerò in un articolo ad hoc. Certamente la lettura di Isolario arabo medievale di Angelo Airoli mi aiuterà a risolvere la questione. Di che si tratta? Di un inventario di piccole terre inventate, per certi versi mirabili, in cui si scorge una certa impronta calviniana. Insomma, letteratura del fantastico, dell’immaginario soprattutto. Traccerò rotte verso piccole terre circondate dal mare.

L’unico libro che ho considerato di Alice Munro è stato Le lune di Giove che ho abbandonato dopo poche pagine. Secondo me, qualche anno fa non ero preparata a questo genere (ha senso definirlo genere? Eppure si tratta di narrativa. Ma questa è un’altra storia). Complice la lettura di A pesca nelle pozze più profonde di Cognetti, in cui è citato e analizzato Ortiche – non vorrei sbagliarmi -, mi ha spinta a riconsiderare questa autrice. Certo sono trascorsi diversi anni da quella mia intenzione, ma la recentissima uscita antologia dell’Einaudi datata 1995-2014, Mobili di famiglia, mi ha dato un motivo per ricredermi. Ventiquattro storie. Settecentoquarantasette pagine. Ed è finita l’estate.

A fine agosto uscirà Eccomi di Jonathan Safran Foer: è una vergogna che ancora non abbia letto nulla di lui. Allora, mi fiondo su Molto forte, incredibilmente vicino. Sfogliandolo, è già interessante graficamente e mi ricorda – pur sapendo che si tratta di un argomento diversissimo – La vita e le opere di Tristam Shandy di Laurence Sterne. Ogni cosa è illuminata lo eviterò, ho visto il film e so già che starai a compararli, anticipare azioni e movimenti di macchina.
Spero di essere a Mantova per il Festivaletteratura, è ufficiale la presenza dello scrittore il 3 settembre.

Una mia amica di Mantova, proprio durante il Festivaletteratura, in cui avevo partecipato come volontaria, mi fece intendere solo con l’espressione del viso che non potevo perdermi Principianti di Raymond Carver. Ho aspettato un po’, l’ho acquistato con quella bella copertina disegnate da Shout. Così bella che avrei voluto comprare Il mestiere di scrivere, ma già campeggia nella mia biblioteca. E ora mi appresto a leggerlo. Inoltre ho avuto buona impressione con un ampio assaggio in Birdman in cui si porta in scena proprio Di cosa parliamo quando parliamo d’amore e leggendo Orientarsi con le stelle, la raccolta poetica edita da Minimum fax, che centellino dalla scorsa estate. Ma è complicato sorbirsela come fosse un bicchiere d’acqua. Quindi centellino.

Anche per Doris Lessing vale lo stesso ragionamento per la Munro. Circa dieci fa ho letto Le nonne, una raccolta di tre cronache: me era piaciuto una, dal titolo omonimo. In generale, ogni volta che vado in libreria giro intorno a questa scrittrice, apro e chiudo Il sogno più dolce. Diciamolo, non mi ha fatto lo stesso effetto della scrittrice canadese, ho più fiducia in lei. Per concederle una possibilità riparto da un titolo snello. Mi sono documentata sui Racconti londinesi giudicati poco notevoli a differenza di quelli ispirati all’Africa.

Ernest Hemingway non ha bisogno di presentazioni e neanche I quarantanove racconti, un’edizione economica degli Sessanta che incrementa la mia discreta collezione bibliografica. Ho anche l’edizione einaudiana dei Supercoralli che include La quinta colonna, l’integrerò successivamente se arrivo viva a questa maratona letteraria estiva. Se non mi sentite, chiamate l’ambulanza.

Sotto l'ombrellone. I libri che leggerò in estate - interno storie

Angelo Airioli, Isolario arabo medievale, Adelphi, 2015
Alice Munro, Mobili di famiglia, Einaudi, 2016
Jonathan Safran Foer, Molto forte, incredibilmente vicino, Guanda, 2005
Raymond Carver, Principianti, Einaudi, 2009
Doris Lessing, Racconti africani, Feltrinelli, 2008
Ernest Hemingway, I quarantanove racconti, Mondadori, 2001

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