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Le mie letture

Breve trattato sulle coincidenze di Domenico Dara

A Girifalco, un piccolo paese della Calabria, ci sono tracce della mia storia familiare, una storia che non ho mai voluto indagare, legata al suo lato più drammatico e che nel libro di cui vi parlerò oggi, per fortuna, è solo un’ombra distante. Posso dire che è stata una coincidenza quando mi sono trovata a che fare proprio con questo paese, teatro di Breve trattato sulle coincidenze di Domenico Dara (Nutrimenti), dal titolo quanto mai suggestivo. Ed io, come il postino di questo racconto, credo nelle coincidenze.

Il protagonista del libro di Domenico Dara è un postino di Girifalco, il cui nome si conoscerà sul finale della storia, «un uomo solitario, senza ambizione, che alla passione per i pensieri astrusi univa quella per le lettere d’amore. E sì perché oltre a recapitarle, le scrive o le riscrive edulcorando sofferenze o passioni già fiammanti. Ha un archivio nel quale conserve le missive originali o copiate, un vero catalogo dell’amore, «un campionario di sentimenti umani».
Beffardo destino per un uomo che è stato vittima di un’interpretazione sbagliata di una lettera non indirizzata al sottoscritto, ha testato quantole parole siano in grado di creare ambiguità, cambiare le pedine del gioco. Tuttavia, è soddisfatto del proprio lavoro anche perché può controllare proprio quel gioco, intromettersi nelle vite dei suoi concittadini o in situazioni poco chiare.
La sua attenzione è catturata da due lettere, una indirizzata alla bella Teresa, che fatalmente lo porterà a conoscere le sue origini, l’altra ha come entrato in uno strano affare.
Del bosco di Covello, l’attuale sindaco ha piani ambigui, vorrebbe distruggere quell’angolo di paradiso, un «sussurro di fronde» per impiantarvi una discarica per smaltire i rifiuti del Nord. Sembra una storia trita e ritrita, ti auguri che il malaffare sia nato nei nostri giorni e, invece, è l’ennesima conferma di una pratica antica come il mondo: «io conosco bene i miei compaesani, che basta che gli prometto un posto di lavoro, un pezzo di pane a vita e loro si accontentano e abbassano il capo». Ma i girifalchesi saranno così ingenui da credere che un’industria di imbottigliamento d’acqua possa risollevare le loro sorti? Qui il boom economico è solo un’eco, il lavoro è altrove.
Nel suo quaderno il postino ha appuntato ben 465 coincidenze – simili, consequenziali, numeriche – che arricchiscono il suo trattato, il suo progetto più ambizioso. I titoli dei capitoli rafforzano l’intento, micro trattati. Segna tutto sulle pagine bianche, i suoi spostamenti, gli sguardi altrui, la ceralacca sulla busta da lettere. E lui è uno che ci crede alle coincidenze: bisogna essere predisposti alla ricezione, indizi nascosti che rivelano verità più grandi. Non può essere solo una casualità.
Sotto l’inchiostro ci finiscono tutti, fatti presenti e passati, una geografia di affetti e luoghi, una storia agrodolce che diventa una sorta di romanzo corale in cui il dialetto, quello calabrese, sapientemente sparso qua e là, ha una forza evocativa unica e dà una nota amara a quel mondo genuino, forse scomparso o raro. Siamo nella seconda metà degli anni ’60 e anche la mia storia personale segue quel tempo: sarà solo una coincidenza?

Titolo: Breve trattato sulle coincidenze
Autore: Domenico Dara
Editore: Nutrimenti
Pagine: 368
Anno di pubblicazione: 2014
EAN: 9788865943045
Prezzo di copertina/ebook: € 19,00 – € 9,99