Inverto l’ordine questo dicembre, vi racconto le copertine del 2021, quelle che mi sono capitate tra le mani, ancor prima di fare un bilancio dei libri più apprezzati. Ho deciso di concedermi qualche giorno in più per i ripensamenti e i colpi di fulmine dell’ultimo minuto: sento che ce ne saranno ancora.
Alle copertine ci faccio caso, mi sembra superfluo aggiungere che sono l’anticamera del contenuto, almeno nel mio caso posso influenzare l’acquisto o comunque la lettura. Oggetto di sperimentazioni, estro, conferma, le copertine diventano iconiche, anche perchè sempre più sono affidate a illustratori apprezzatissimi.
Qui i copertinari del 2020, 2019, 2018.
Cominciamo subito.
Tra le prime letture dell’anno spicca senza dubbio Questo giorno che incombe di Antonella Lattanzi (Harper Collins). Una famiglia è distesa su un prato, lo scatto – dall’alto – è di Mary Wethey. Racconta un idillio, dal sapore retro, seppur la vicenda si ispira a un fatto di cronaca degli anni ’90, in qualche modo l’inizio lo contempla tutto.
Su Elogio dell’ospitalità campeggia una vivace illustrazione di Sanna Mander: una tavola imbandita, bidimensionale, in cui spiccano il blu e il nero con tocchi di oro; l’illustrazione si intitola Terttulla. Ricordo che ha avuto un forte impatto sulla scelta di tale lettura. Il libro invece è di Priya Basil (trad. di Alessandra Castellazzi, Il Saggiatore).
Su Racconti di una nonna di George Sand (trad. di S. Casillo, N.E. Cotterchio, M. Guerra, Marcos y Marcos) un tè surreale tra una volpe, due umani, una farfalla e un fiore che fa da padrone del ricevimento. L’illustrazione, su sfondo bianco, è di Vendi Vernić, artista croata.
La stratificazione nei toni della terra mi fa pensare al deserto per l’ambientazione, tutta mediorientale, e all’intesa vita di che Ayelet Tsabari ha narrato nell’Arte di partire (trad. di Cecilia Mutti, Nuova Editrice Berti).
I progetti grafici della casa editrice sono tutti curati da Pietro Iaccarino. E non c’è anno che non mi piaccia una copertina. Cito, a tal proposito, due recenti uscite, Diario degli allenamenti di Federico Novaro e USA e getta di Seba Pezzani.
È un dettaglio di Surfing di Agnieszka Żurawska-Gwóźdź per Lettere da tra due mari di Siri Ranva Jacobsen (trad. di Maria Valeria D’Avino, Iperborea). Confesso che subisco il fascino del blu e della parola mare.
Non mi allontano dalla letteratura nordica con L’homme final di Emiliano Ponzi, un paesaggio lunare e un fuoco che si eleva fino al cielo quasi fosse spirito: la copertina è per La fonte della vita di Bergsveinn Birgisson (trad. di Silvia Cosimi, Iperborea).
Di Isolario italiano (Ediciclo) mi piace innanzitutto il formato tascabile con gli angoli arrotondati da taccuino, poi l’azzurro a tutta copertina con il profilo di un’isola che emerge dalle acque. Il progetto è di Vanessa Collavino, mentre il viaggio tutto marino e isolano appunto è di Fabio Fiori.
Chiara Raimondi ha illustrato Rigoni Stern per quel bel fumetto narrato da Camilla Trainini (BeccoGiallo): c’è Mario anziano, con un cappello d’alpino e dietro i suoi compagni portati in salvo, dispersi, mai dimenticati. Il paesaggio è quello innevato, infinito, drammatico della Russia durante la Seconda guerra mondiale.
Non posso non menzionare Nicola Magrin per La felicità del lupo (Einaudi), che illustra le uscite di Paolo Cognetti da quando è passato allo Struzzo. Di questa copertina mi colpiscono il cielo stellato e i crinali innevati ancor più della foresta. Forse le cime sono le medesime del precedente Le otto montagne, un po’ più inquiete. Per me i suoi acquerelli sono sempre un incanto, soprattutto i notturni così cosmici, “universali”.
L’unico albo a carattere divulgativo della mia lista è Nord (trad. di Floor Robert, Clichy Edizioni) che già mi cattura fin dal titolo: una balena emerge nella sua magnificenza dal mare, in bianco e nero sullo sfondo petrolio. Il libro è illustrato da Marieke ten Berge e narrato da Jesse Goossens.
Tra le ultime novità dell’anno spicca Sulla montagna di Lù dei bravissimi Anouck Boisrobert e Louis Rigaud (Corraini), un pop-up che apre alla natura. Mi colpiscono i contrasti, una vetta che azzurra o bianca non è.
Il giallo della Casa di Mango Street mi mette allegria, nonostante sia un libro disincantato. Irene Rinaldi ha poi raffigurato il sogno di una bambina, che Sandra Cisneros ha raccontato in queste pagine (trad. Riccardo Duranti, La Nuova Frontiera): è la mia copertina preferita.
Aggiungo inoltre alcune copertine ho avvistato in libreria e sul web, per esempio Yoga di Emmanuel Carrère (trad. di L. Di Lella e F. Sala, Adelphi) un cerchio blu su fondo azzurro; alcuni titoli del catalogo 66thand2nd, come la più recente Alla ricerca della pizza perfetta di Dario De Marco, Eredità di Miguel Bonnefoy (trad. di Francesca Bononi), Latitudine 0° di Marco Lapenna; le edizioni dal tocco vintage dedicate a George Orwell di Garzanti.