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Le mie letture

#Fingerbook – Peter Pan nei giardini di Kensington di James Matthew Barrie

I cartoni della Disney li detestavo, gli stacchi musicali mi distraevano dalla storia (bambina pragmatica!). Non un personaggio o una storia preferita…

Salutiamo l’autunno immergendoci in un’atmosfera incantata, in una delle fiabe contemporanee più amate di sempre, Peter Pan nei giardini di Kensington
Kensington di James Matthew Barrie ed edito da Rizzoli. E la ricetta che allieterà il nostro Fingerbook è un’invitante panna cotta alla cannella con coulis di ribes, per concludere in dolcezza un aperitivo. Può essere anche una merenda, una coccola serale: spazio alla fantasia (per stare in tema!).

Andrò al nocciolo della questione tralasciando i riferimenti mitologici e psicologici della fiaba, non ne ho le competenze e non vorrei tediarvi. Gli studi in merito sono tanti e certamente la mia digressione non aggiungerebbe nulla di nuovo.
Nel complesso una lettura piacevole ma alcuni punti risultano ambigui, per non dire violenti: forse c’è l’idea di suscitare paura nei piccoli lettori ed educarli a seguire le raccomandazioni degli adulti. Inoltre, c’è un aspetto che non non mi è piaciuto: più volte il sesso femminile viene descritto come incapace di fare qualsiasi cosa, persino giocare. Non è un insegnamento, né un pensiero degno di nota.
Questo breve racconto è affidata ad un narratore esterno che allude anche a fatti privati.
Diviso in sei capitoli che potremmo definire autonomi se non per qualche elemento che ritorna nelle pagine. E probabilmente non avrà la forza delle avventure sull’Isola-che-non-c’è. Peter Pan non è il protagonista assoluto, con lui ci sono le fate, gli uccelli, il Corvo Salomone, la Regina Mab, Maimie.
Questo primo Peter mi è del tutto nuovo. È il Peter prima dell’Isola-che-non-c’è, prima di Wendy, Gianni e Michele, prima di Capitano Uncino. Il Nido di Tordo è la sua barca, vive senza particolari divieti nel regno delle fate allietando le loro feste suonando il flauto (da qui l’aggiunta di Pan, che ricorda il dio pastore). Ha soli sette giorni quando impulsivamente esce dalla finestra di casa e vola verso i giardini Kensington. Vola perché i bambini prima di essere umani sono stati uccelli, Peter è Tra-il-Qua-e-il-Là come dice il Corvo Salomone. Giunto ai Giardini non potrà più diventare adulto, rimarrà per sempre bambino. Quando sentirà la mancanza della madre, deciderà di tornare a casa ma avrà un’amara sorpresa comprendendo che è complicato far fronte agli eventi della vita. Una lezione che impartirà anche a Maimie, bambina, rimasta chiusa all’interno dei giardini, la quale manterrà un affetto duraturo verso il bambino.
A tratti piena di stupore, ma anche di malinconia e un po’ di crudeltà, questa fiaba non è una storia innocente, conserva alcuni elementi più torbidi come quelle appartenenti alla tradizione popolare.
Peter è ingenuo e istintivo, allegro e solitario, spesso cupo e rappresenta in pieno lo scontro tra la spensieratezza infantile e le responsabilità di adulto. Inoltrarsi nei giardini è un chiaro segno di questo conflitto incarnato da Maimie, una tipica bambina dell’età vittoriana, garbata, ubbidiente, che al tempo stesso, rappresenta stesso il mondo degli adulti del quale Peter non ne farà mai parte.
Al di là dei cancelli c’è la caotica Londra, ma all’interno c’è un mondo nuovo. I giardini di Kensington sono un luogo magico, microcosmi di esistenze luccicanti. Accadono cose meravigliose alla chiusura dei cancelli…
Titolo: Peter Pan nei giardini di Kensington
Autore: James Matthew Barrie
Editore: Rizzoli
Pagine: 108
Anno di pubblicazione: 2014
EAN: 9788817071789
Prezzo di copertina/ebook: € 7,50 – € 4,99