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Le mie letture

Heimat di Nora Krug

L’uno febbraio sono stata ad un corso sull’albo illustrato, la relatrice, Emanuela Bussolati – scrittrice e di libri per l’infanzia – ha fatto un’osservazione molto giusta riguardo i libri celebrativi e commemorativi (Natale, Festa della Mamma, Olocausto): un editore per esigenze di marketing è costretto a lanciarli nel periodo decretato ma nulla vieta di raccontarli al di fuori della ricorrenza, soprattutto quelli con implicazioni sociali, antropologiche. Dunque, forte di questa lucida affermazione ho deciso di parlare di Heimat di Nora Krug (Einaudi), a circa 20 giorni dal 27 gennaio, quando si ricorda il dramma dei campi di concentramento nazisti.
Apro parentesi. L’artista ha inaugurato una mostra lo scorso novembre, nell’ambito di Bilbolbul Festival di Bologna.

Nora Krug vive a New York, ha origini tedesche e quel che è stato della sua nazione nel secolo scorso è una memoria che quasi sembra non infastidire il presente, finché un giorno, su una terrazza di New York accade ciò:

– Da dove vieni? – mi chiese
– Dalla Germania.
– Mi sembrava.
– Lei è stata in Germania? – chiesi.
– Sì. Tanto, tantissimo tempo fa.
Evitava di guardarmi negli occhi.
Allora capii.

Nora cerca di camuffare il suo accento fin da quando ha messo piede negli Stati Uniti, quasi che potesse mitigare la vergogna, simbolo del senso di colpa collettivo.

Non ricordo la prima volta che ho visto delle immagini dell’Olocausto. Ho presente un proiettore accesso in una classe buia e soffocante. Mostrava maceria, polvere e cadaveri, con l’accompagnamento di voci maschili. Ma è NOTTE E NEBBIA che abbiamo visto quel giorno durante la lezione di storia? O era BEN-HUR?
È «un tempo velato di menzogne». E così, dopo aver superato l’idea stessa che qualcosa non è così lineare, si comincia a far chiarezza. Ma venirne a capo non è così semplice, le risposte rimangono sospese, gli adulti raccontano a bassa voce.

È necessario riavvolgere il nastro e fare luce nella cupa storia della prima metà del Novecento, il coraggio di affrontare la realtà e le domande scomode, ma soprattutto tornare a casa. A Karlsruhe più precisamente.
Se della famiglia paterna alcuni aspetti sono piuttosto chiari, è il ramo materno che è fonte di mistero. Aleggia una certa ambiguità, scarsa conoscenza. Una storia familiare sopita e che improvvisamente torna alla ribalta: quanto sia stata implicata con il nazismo, questa gente comune.

Heimat di Nora Krug - interno storie 2

Heimat di Nora Krug - interno storie 3

Bisogna aprire una parentesi su un concetto tipicamente tedesco, che si riconnette all’idea di casa, cos’è la cosiddetta heimat:

Heimat di Nora Krug - interno storie 1

Quindi, «come fai a sapere chi sei, se non capisci da dove vieni?».

Si presentano due sentimenti che in egual misura pesano come macigni, nostalgia e rimozione del turbamento.
Ordinare i cocci, il caos domestico, ricostruire alberi genealogici: la ricerca della verità storica si combinano con una più intima, identitaria e culturale come testimoniano i numerosi interrogativi che si infittiscono da quando l’autrice vive in America e da una serie di espedienti quali i focus sulle cose tedesche, dal diario di un’emigrata nostalgica (foresta, la borsa dell’acqua calda, la colla Uhu), che definiscono anche un popolo.
«Qui tutti tranne me, sanno qual è il mio posto. Geografico. Storico. Genetico.»

Heimat di Nora Krug - interno storie 4

In Heimat l’immagine, che sia foto o illustrazioni, ha un ruolo di primo piano, diventando al tempo stesso documento in una struttura complessa fatto di quaderni, archivi pre e post bellici, collage. Proprio per la commistione di materiale, supera il concetto stesso di graphic novel. È un libro che avrei voluto scriverlo io, per la ricchezza e stratificazione. Ci fa comprendere come un argomento così importante, persino attuale, può essere colto da prospettive differenti, non essere solo affidato alla severità della saggistica o della narrazione in quanto tale.

Il tempo riuscirà a lenire il senso di colpa?

Heimat. L’album di una famiglia tedesca di Nora Krug, Einaudi, 2019

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