Arto Paasilinna non ha bisogno di presentazioni, i suoi libri sono sempre tanto attesi, come l’ultimo pubblicato da Iperborea, Il liberatore dei popoli oppressi, un’indagine sulla libertà dell’uomo ma con tono pungente, ironico e con una scrittura leggera.
È il mio primo Paasilinna, me ne vergogno. Mi rendo conto di essermi persa delle belle letture.
È il mio primo Paasilinna, me ne vergogno. Mi rendo conto di essermi persa delle belle letture.
Viljo Surunen e Anneli Immonen, rispettivamente glottologo e maestra di musica, si dedicano alle cause umanitarie per Amnesty International. Spesso cadono nel vuoto tutti i tentativi diplomatici per liberare i prigionieri vittime di sistemi politici oppressivi, come nel caso del professore Ramón López detenuto da anni per le sue idee contrarie alla dittatura dei colonnelli.
Così Surunen decide di agire personalmente, recandosi nel Monterey, uno stato del Centroamericana, per liberarlo. Raggiungere Santa Riza, la capitale, non è impresa semplice: il viaggio sarà lungo scandito da passaporti falsi. Ma questo è solo l’inizio della sua missione, tante le peripezie che lo vedranno inoltrarsi nella foresta equatoriale in un candido abito da cocktail. Stramberie, appunto. E casi del destino.
Prima di rientrare a Helsinki, soggiorna in Delatoslavia, uno stato satellite dell’Unione Sovietica e anche qui tenta di liberare alcuni detenuti rinchiusi in un ospedale psichiatrico. In sua compagnia c’è Rigoberto Fernandes, fuggito con lui dal Monterey, il quale è entusiasta di trovarsi in un Paese in cui gli ideali socialisti trovano adempimento, offuscando la sua vista, la realtà dei fatti: anche qui, nei rigidi palazzi sovietici, la dittatura comunista combatte con tutti i mezzi gli oppositori.
Una storia che segue latitudini opposte e al limite del verosimile, che non scade mai nel grottesco e che, nonostante i temi trattati, si anima di un mondo di situazioni e personaggi bizzarri – tra cui un pinguinista russo, un fervente predicatore, un giornalista ubriaco –, tanto da sollevare più di qualche risata. Il liberatore dei popoli oppressi svela il lato comico e paradossale della burocrazia, delle dittature, delle convinzioni umane, invitando il lettore a interrogarsi sul concetto di libertà, sull’uso improprio del potere.
Le rocambolesche avventure di Surunen saranno contraddistinte da un colore, il bianco: non il rosso o il nero delle due correnti politiche, segno che i diritti umani vanno rispettati al di là delle idee.
Titolo: Il liberatore dei popoli oppressi
Autore: Arto Paasilinna
Editore: Iperborea
Traduttore: Francesco Felici
Pagine: 305
Anno di pubblicazione: 2015
EAN: 9788870914542
Prezzo di copertina/ebook: € 17,50 – € 9,99