Categorie
Le mie letture

Isolario arabo medievale di Angelo Arioli

Isole.
Isole descritte in lingua araba, da me selezionate, tradotte e presentate con un unico scopo, quello di cogliere e riproporre visioni, fantasticherie, miraggi che delineano terra sul filo dell’orizzonte.
Isole disposte un po’ ovunque. Lontano, nel Mar di Cina, nei labirinti dell’Oceano Indiano, fino all’estrema punta dell’Africa; poi verso occidente fino a quelle Felici oltre le quali più dense si fanno le Tenebre del Mare Abbracciante, indefinito contraddittorio confine circolare di una terra circolare, ove sempre a caso, o per avventura, si sconfina.
Isole dagli ambigui confini, ridisegnati ad ogni fluire di marea, con la loro labile geografia, luoghi ideali di mirabilia, viste, immaginate e raccontate da mercanti e viaggiatori, raccolte e riproposte da sedentari uomini di penna, tutti accomunati da un’identica fede: evocare meraviglie.

 

Scrive così Angelo Arioli nella prefazione di Isolario arabo medievale (Adelphi), nel cui titolo si condensa la materia trattata, le isole e la fiorente cultura araba durante periodo medievale, le prime coordinate di questo viaggio nella «letteratura dell’insolito, i cui temi si sviluppano, secondo un processo continuo, nel senso dell’accentuazione del meraviglioso».
Sono dieci gli dieci autori – i più noti Al-Idrīsī e Ibn Battuta -, di alcuni si hanno scarsissime notizie fino a mettere in dubbio la loro esistenza, compilatori di opere geografiche o grandi e colti viaggiatori.
Gli scritti, datati tra metà del IX e il XV, possono essere definiti curiosi atlanti sui quali puntare il dito per tracciare itinerari verso territori vicini e lontani, brevi portolani in cui informazioni e conoscenze sono rielaborate fino a costituire un vero e proprio genere letterario.
I loro racconti ricalcano per lo più le testimonianze dei marinai che portano sul continente la narrazione, le novità e gli eventi che in arabo hanno la medesima radice linguistica, Ḥ-d-ṯẖ.
Un aspetto da tenere in considerazione è l’attendibilità non sempre difesa del racconto. «Innumerevoli, certo, sono le meraviglie del mare» ed è difficile non assecondare l’istinto e lasciarsi trasportare dal sentito dire. I nostri viaggiatori tessono trame e isolari anche per puro gusto narrativo.
Tuttavia, è interessante come il confronto tra una medesima isola possa trovare similitudini o disomogeneità a distanza di secoli, conservando sempre un’area magica.Variazioni o punti di vista differenti che si perdono nei simboli, nelle rotte e nelle latitudini.
A tal proposito, il libro può essere consultato in due modi: leggere contemporaneamente di un’isola e del suo commento oppure, per chi possiede una memoria di ferro, rimandare i commenti alla fine. I commenti sono un ulteriore strumento che Arioli mette a disposizione del lettore per illustrare, laddove è possibile, e identificare quanto descritto dai geografi arabi.

Si scorge Le città invisibili di Italo Calvino o il Manuele di zoologia fantastica di Jorge Luis Borges, che lo stesso autore, Angelo Arioli, menziona nella prefazione, modelli letterari nella struttura della sua antologia, sottolineando la ricerca costante del favoloso.

Lontane dai grandi tumulti storici ma crocevia di interessi commerciali, piccole porzione di terra autosufficienti, le isole hanno suscitano un grande fascino sull’immaginario collettivo, ritagliandosi un ricco destino letterario.
Dunque, mappe immaginarie che in qualche modo hanno un forte legame con il mondo conosciuto, una suggestiva catalogazione di 87 isole situate nell’Oceano Indiano, nel Mare della Cina, al di là delle Colonne d’Ercole per raggiungere le coste dell’Irlanda. Si canta il meraviglioso che sia un’isola Mobile o il Pesce-isola o degli abitanti delle Wãq Wãq vestiti d’oro.

Nel Mar Verde v’è un’isola che appare per sei mesi e per altri sei, con tutto ciò che v’è sopra, scompare. E ritorna sempre alla stessa maniera.
Si dice che è un’isola mobile.

Attorno al monte vi sono giacinti d’ogni specie; piante aromatiche e medicinali sul monte stanno, e animali da muschio. Di smeriglio è la sua terra, diamanti vi sono nelle sue valli, cristallo nei fiumi, e in tutto il mare circostante, perle.

Senza dubbio traspare una forte presenza della cultura antica, alle radici della civiltà: le isole delle Donne è palese esempio, un chiaro richiamo alle Amazzoni o ai tanti mostri famelici che popolano il Mito.
«Meraviglie tali pel mondo diffuse raramente si veggono, e solo per caso».

 

Titolo: Isolario arabo medievale
Autore: Angelo Arioli
Editore: Adelphi
Pagine: 341
Anno di pubblicazione: 2015
EAN: 9788845930393
Prezzo di copertina/ebook: € 22,00 – € 11,99