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Le mie letture

Le correzioni di Jonathan Franzen

Dopo quanti anni ci sono arrivata? Ben 12! Meglio tardi che mai, potrebbe pensare qualcuno. Per me è stato quasi impossibile catapultarmi sulle Correzioni a cuor leggero: una mole non indifferente, circa 600 pagine che avrei potuto abbandonare perché non avevo mai letto nulla di Jonathan Franzen. Ce l’ho fatta, con i miei tempi ma sono arrivata alla fine. 

Ecco, cosa troverete. Lo smilzo prologo iniziale apre a una struttura più ampia e articolata. La scrittura si affida a paragrafi lunghi e complessi, tuttavia la chiave di tutto è lo humour che alleggerisce l’atmosfera. Gli spazi temporali, passato e presente, sono incastrati con abilità senza subire forzature e stridori.
A me è piaciuto molto. Certamente, non è il libro che mi ha cambiata la vita, però ho apprezzato la lettura. Mi è piace il distacco con il quale Franzen descrive ipocrisie e illusioni insiti nei rapporti familiari ma che al tempo stesso possono essere estesi all’intera società. Mi sono piaciuti Chip e Denise e avrei voluto che le loro vicende fossero soggetto di altri romanzi.
Le correzioni è principalmente un libro sulla famiglia americana, che ha vissuto e vive aderendo ai valori tradizionali borghesi, perdendo il suo ruolo centrale per non venire meno ai quei valori. Franzen tratteggia con maestria il rapporto tra quei genitori e quei figli. Franzen metaforicamente si riferisce anche a quelle “correzioni” applicate dal mercato finanziario verificatesi sul finire degli anni ’90 quando cominciavano ad esserci i primi segnali di crisi.
I Lambert sono la tipica famiglia middle-class americana: Alfred ed Enid vivono a Saint Jude, Chip, Denise e Gary sulla costa orientale. Ciascuno si portata dietro il proprio fardello di fallimenti e fragilità. Lo scrittore li presenta in situazioni di apparente controllo per poi svelare drammi più nascosti, li svela lentamente per poi cogliere la loro sostanza. Non esiste un personaggio buono o cattivo, tutti commettono errori e sono pieni di egoismi ma sono capaci di slanci improvvisi che li faranno riflettere. La loro quotidianità rispecchia delle dinamiche familiari nonostante tentino di reprimerle.
Enid e Alfred in quarant’anni di matrimonio hanno messo in atto piccole e grandi correzioni nei confronti dei loro figli, che tuttavia sfuggono al loro controllo.
Alfred è un ingegnere in pensione, da qualche tempo ammalato di Parkinson. Le sue frustrazioni e le mancate rivincite rinvengono come fantasmi durante la malattia. Ha sempre messo in secondo piano gli affetti, tanto che l’infelicità domestica l’ha spinto a buttarsi a capofitto nel lavoro. Il progressivo peggioramento della malattia e la perdita della dignità sono motivo di vergogna per lui.
Enid si è sempre occupata della famiglia con dedizione, fino a diventare succube del marito. L’Aslan, che assumerà durante la crociera sognata da vita, l’aiuterà a raggiungere l’euforia e il benessere perché «era stufa di invidia e di sé stessa». Enid assomiglia a un prato rigoglioso che tenta di soffocare il male e far fiorire il perbenismo. Le sue correzioni sono condizionate dalle apparenze, ignorando che i suoi figli «non volevano le stesse cose che volevano lei e tutti i suoi amici e tutti i loro figli. I suoi figli volevano cose completamente e vergognosamente diverse».
Chip, ex docente di comunicazione visiva, lavora per conto del lituano Gitanas commettendo una truffa colossale. Brillante ma dissoluto, insegue il sogno dello scrittore non riuscendovi. Il senso della felicità è il suo chiodo fisso e le sue lunghe attese equivalgono a promesse infrante.
Denise è uno chef affermato dalla burrascosa e complicata vita privata. Fin dall’adolescenza intuisce i meccanismi costituiti della sua famiglia: «andava a scuola nella vivace modernità e ritornava a casa in un mondo più vecchio e più sicuro».
Gary è il figlio che ha aderito agli ideali dei genitori: lavora in banca, si è sposato e ha avuto tre figli. Nonostante sia quello moralmente più solido, non così amato dai genitori. Il suo matrimonio risulta nevrotico e subdolo, tanto che Gary è sulla soglia della depressione perché ogni sua idea o opinione è pretesto per additarla come sintomo di malattia. Negli anni ha stilato perfino un Decalogo personale di sua moglie per cercare di non crollare, ma si chiede quanto sia falso.
La ribellione è in atto, non si obbedisce agli schemi che sono stati alla base della loro educazione: i genitori hanno allontanato i loro figli tanto da non conoscere la loro vita privata.
La storia segue due punti di vista. Chi si prodiga a correggere e chi cerca di sopravvivere alle correzioni. Le correzioni non sono a senso unico, anche i figli tentano di correggere i genitori e lo faranno durante l’ultimo pranzo di Natale, un obiettivo inseguito da molto tempo da Enid e che porterà a galla risentimenti e verità.
A questo punto ha senso tracciare il grafico dei risultati corretti? Benvenuti nella famiglia Lambert.
Titolo: Le correzioni
Autore: Jonathan Franzen
Editore: Einaudi
Pagine: 599
Anno di pubblicazione: 2005
EAN: 9788806174491
Prezzo di copertina: € 14,50
Disponibile in ebook: € 6,99

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