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Le mie letture

Tagliare le nuvole col naso di Ella Frances Sanders

Ritorna in libreria Ella Frances Sanders, dopo il successo di Lost in translation, con un nuovo librettino in edizione Marcos y Marcos, Tagliare le nuvole col naso. Modi di dire dal mondo, sempre deliziosamente illustrato dalla stessa autrice.
Come recita il sottotitolo questa volta Ella Sanders si è focalizzata sui modi di dire – proverbi, espressioni, frasi idiomatiche – «parlano di uccelli, di miele, di laghi. Orsi ballerini e vasi rotti. Pan di Spagna, nuvole e ravanelli» -; curiosi e originali impregnati della cultura di un popolo. Ecco perché di primo acchito avremmo qualche perplessità nell’immaginare come si possa sfamare un mulo a pan di Spagna e come ci spiegherà l’autrice rigirando nel sacco scopriamo che corrisponde al nostro “dare perle ai porci”, così come l’irlandese “essere in groppa al maiale” equivale a “essere a cavallo”.
Il titolo italiano ricalca un’espressione serba che indica avere la testa tra le nuvole o avere un’alta considerazione di se stessi tale da raggiungere lo sconfinato tetto azzurro.

“Pattinare su un panino ai gamberi”, a quanto pare una ghiottoneria svedese, indica la facilità con cui qualcuno è riuscito a conquistare una posizione. I gamberi ritornano in un detto australiano, lingua che attinge molto allo slang, e nel russo, rispettivamente indicano andarsene a gambe levate e “gli farò vedere dove passa l’inverno il gambero d’acqua dolce” con l’intento di dirne quattro.
“Ho la scarafaggio” è un’espressione assai bizzarra con un’origine letteraria: Baudelaire nei Fiori del male rappresenta questo animale come sinonimo di tristezza e prostrazione, da allora è entrato a far parte nel gergo comune francese.
Se si parla di tè io mi presento all’appello, anche se “non sbattermi il bollitore” ha poco a fare con tazze e convivialità. In verità l’yiddish mostra una chiara influenza russa, lingua dalla quale è nata mescolandosi con l’ebraico, e vuol dire non seccare.
Un detto bellissimo, in swahili, ma un po’ sconsolante è “l’acqua del mare si può solo contemplare” per dirci che alcuni desideri o obiettivi sono irrealizzabili. E quasi sento l’eco di una nota favola di Esopo, La volpe e l’uva.

Cosa vorrai mai significare il lettone “soffiare paperelle2? Come augurare in mongolo salute dopo lo starnuto? O additare il furbo passeggero che non intende pagare il biglietto? Appunto non dimentichiamo le espressioni che indicano persino le cattive consuetudini. Ci sarà da divertirsi nello scoprire 52 modi di dire: Ella Sanders riprende il suo viaggio linguistico esplorando gli idiomi africani, occidentali, asiatici senza mancare l’occasione deliziarci con curiosità, colori e piccoli approfondimenti.
Si misura con questo primo approccio illustrato quanto una lingua sia impenetrabile e al tempo stesso protesa al gioco affidandosi a immagini spesso discordanti, prive di senso ma che in realtà raccontato molto di un popolo e con estrema efficacia condensano un significato ben più ampio; un’eredità culturale ben sedimentata che alle orecchie dei moderni uomini risultano alquanto singolari e stonate.
Anche la nostra lingua, soprattutto il substrato dialettale, è un formulario denso di espressioni spesso sepolte dal trascorrere del tempo e dal distacco generazionale. Penso al mio dialetto, a quanto patrimonio culturale e comunitario abbia perso sostanza e, in alcuni casi, si sia perduto per sempre.

Insomma, paese che vai proverbio che trovi. Buon viaggio!
Tagliare le nuvole col naso di Ella Frances Sanders - interno storie(1)

 

Titolo: Tagliare le nuvole col naso. Modi di dire dal mondo
Autore: Ella Frances Sanders
Editore: Marcos y Marcos
Traduttore: Ilaria Piperno
Pagine: 120
Anno di pubblicazione: 2016
EAN: 9788871687674
Prezzo di copertina: € 16,00