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La famiglia Karnowski non ha bisogno di presentazioni, è un classico della letteratura internazionale riproposto da Adelphi, sul quale buona parte dei lettori hanno avuto modo di confrontarsi.
Israel Joshua Singer traccia uno straordinario affresco di quasi un quarantennio di Storia europea, che pone al centro di famiglia di commercianti ebrei trasferitesi dalla Polonia in Germania, per raggiungere gli Stati Uniti.
Isole.
Isole descritte in lingua araba, da me selezionate, tradotte e presentate con un unico scopo, quello di cogliere e riproporre visioni, fantasticherie, miraggi che delineano terra sul filo dell’orizzonte.
Isole disposte un po’ ovunque. Lontano, nel Mar di Cina, nei labirinti dell’Oceano Indiano, fino all’estrema punta dell’Africa; poi verso occidente fino a quelle Felici oltre le quali più dense si fanno le Tenebre del Mare Abbracciante, indefinito contraddittorio confine circolare di una terra circolare, ove sempre a caso, o per avventura, si sconfina.
Quando la protagonista di questo romanzo incuriosita e titubante allo stesso tempo si presenta ad un incontro, ad costellazione familiare precisamente, credevo che fosse un puro artificio letterario per rendere interessante la trama. Con mia grande sorpresa scopro essere una pratica psicologica di gruppo, diffusa ampiamente in Germania e ideato dalla psicoterapeuta Bert Hellinger.