Confesso che non ho pensato alle letture per l’estate, inteso agosto, quando il blog va in vacanza per qualche settimana. Solitamente durante i primi sei mesi dell’anno accantono qualche titolo, per lo più classici e meno noti, per assicurargli il giusto merito in quei 20 giorni di pausa. L’intenzione è di staccare dalla lettura per un po’ per non sentirmi sopraffatta e perdere gusto.
Tag: Einaudi
Almarina di Valeria Parrella
Nisida è davvero un’isola dell’arcipelago flegreo, una chela di granchio unita al continente da una sottile lingua di terra, un fazzoletto di mondo lontano dalla realtà. Valeria Parrella qui ha pensato a una storia, ha fabbricato immagini in una lingua nitida.
Almarina fin dalle prime battute appena, mi ha ricondotta ad Arturo e a Elsa Morante, un pensiero che non mi ha mai abbandonata. Poi sono subentrati altri riferimenti letterari ma l’idea di partenza è rimasta inalterata. La dimensione fiabesca è totalmente assente, ma c’è qualcosa che somiglia a Procida e quel ragazzino che ne esplora i confini.
Cartografie sentimentali
Scrive Robert Macfarlane in Luoghi selvaggi mentre prosegue per sentieri impervi, alla ricerca della wildness, che in qualche modo inquadra persino gli strumenti per orientarsi:
La mappa a griglia si è dimostrata un metodo straordinariamente efficace per convertire il luogo in una risorsa e per elaborare visioni a grande scala dei paesaggi. È una tecnica a cui si devono innumerevoli benefici e progressi. Ma […] ha finito per distruggere quasi completamente la nostra percezione del valore della mappa come racconto: della cartografia fatta di persona, sentita, sensoriale. […] non dovremmo dimenticarci delle mappe-racconto, perché ci mostrano un modo di muoverci dentro a un paesaggio che abbiamo per lo più disimparato.