La centralissima Piazza Garibaldi che si dirama nelle quattro vie principali – Cavour, Farini, Mazzini, Repubblica – è un primo ed esuberante assaggio di quel che è Parma, capitale della Cultura 2020 e con tutti gli eventi sul cibo e alla musica classica.
Di fondazione romana (ne è testimonianza il ponte romano accessibile da via Mazzini) , si allinea lungo la via Emilia, per diventare dimora dell’amatissima Maria Luigia, ex consorte di Napoleone, il compositore Arturo Toscanini, Giovannino Guareschi, padre di Don Camillo e Peppone, Carlo Lucarelli e i Bertolucci – padre poeta, figli registi – nonché sede della Nuova Editrice Berti.
Probabilmente non sarò esaustiva, non conosco molti aspetti della città. Quel che vi metto sul piatto sono 15 anni vissuti qui. Sarò molto pratica e per nulla sentimentale, non mi soffermerò sui cenni storici per questione di sintesi, reperibili in qualsiasi guida dedicata.
Arte e storia
Il Duomo romanico conserva le sue fondamenta, dopo la ricostruzione in seguito al terremoto del 1117, con la cupola affrescata da Correggio e il Battistero che svetta al suo fianco, sorprendetemene decorato dentro e fuori. Senza dimenticare il Palazzo Vescovile.
La chiesa di San Giovanni Evangelista è alle spalle, con i dipinti di Correggio. Le chicche sono la minuscola Spezieria in attività fino al 1766 e la biblioteca cinquecentesca (attenzione agli orari di visita), con alcuni codici in esposizione, del monastero benedettino annesso.
Poco più in là, in via Melloni, la Camera di San Paolo e la Cella di Santa Caterina, appartenenti all’antico monastero quattrocentesco, sempre in mano al Correggio e ad Alessandro Araldi, seguendo i canoni neoplatonici.
Sempre in prossimità si trova la Pinacoteca Stuard, nella via denominata del Parmigianino, che lì abitava, con la sua collezione antica di dipinti e reperti, per sconfinare nell’Ottocento con il bravo Amedeo Bocchi.
Strada Garibaldi si arricchisce del Teatro Regio, che apre la sua stagione concertistica a ottobre con il mese dedicato a Giuseppe Verdi, che però è di stanza a Busseto, si rivela una visita al quanto suggestiva.
Il Palazzo della Pilotta (che indicherebbe il gioco basco della pelota) residenza dei Farnese, rimasto incompiuto, che si affaccia imponente su Piazzale della Pace, racchiude il Museo Archeologico e la Galleria nazionale con alcuni pezzi importanti quali i fiamminghi, la Schiava turca del Parmigianino e la Scapigliata attribuita a Leonardo da Vinci; la Biblioteca palatina, con il suo immenso patrimonio librario e la gigantesca sala lettura e il Museo Bodoniano per gli appassionati di matrici e punzoni. A Parma Bodoni diresse la Stamperia Reale e inventò il carattere che porta il suo nome. Ciliegina sulla torta il Teatro Farsene, interamente in legno, con una storia di splendore e cadute: in Meraviglie Alberto Angela gli ha dedicato un focus.
Una parentesi alternativa: l’Antica farmacia San Filippo, recentemente restaurata, ospita mostre di artisti contemporanei, un bookclub e dj set.
Le case colorate, di forte impronta popolare, che si affacciano sul lungofiume vi daranno un assaggio: perdetevi nelle vie interne del centro storico, in particolare via Nazario Sauro, e dell’Oltretorrente che da Piazzale Santa Croce e Borgo della Salute si estende fino a via Nino Bixio. Vi suggerisco di gustare un buon caffè alla torrefazione El mejor cafè che si affaccia su Piazzale Picelli e poi fate un salto alla libreria Chourmo.
Parchi e natura
I due parchi, Ducale con il suo palazzo visitabile in particolari occasioni e della Cittadella, per due soste nel verde, sempre di progettazione farnesiana. Anche l’Orto botanico universitario è una piacevole alternativa.
Dove mangiare
Il centro offre molte alternative che sia un aperitivo, un panino o un piatto di tortelli di erbetta, tra enoteche, trattorie storiche quali Corrieri e Gallo d’oro, e più giovani come Borgo 20 e Officina alimentare dedicata.
Se siete automuniti il consiglio è non lasciarvi sfuggire le colline e pranzare a Barbiano da Leoni e Al vigneto (prenotate, mi raccomando).
Nelle pasticcerie è obbligatorio il cannoncino con crema allo zabaione.
Shopping
Gastronomie per salumi, compreso il prosciutto crudo, e parmigiano hanno casa nel centro storico, difficile non notarle.
Il martedì, Piazza Ghiaia si anima del mercatino del vintage e la terza domenica del mese a Fontanellato.
Librerie
Chorumo che è anche un’enoteca, in Strada Imbriani, organizza spesso incontri culturali.
Diari di bordo in Borgo Santa Brigida ricco catalogo di editori indipendenti oltre che di eventi.
Libri e formiche, in via Mistrali, dedicata ai più piccoli.
Fiaccadori, storica libreria, nel cuore della città, lungo la strada per il Duomo.
La Bancarella di Parma davanti al Teatro Regio.
I libri di Prospero, in via Saffi, di libri antichi e modernariato.
Fuori città
Certosa di Parma che ispirò Stendhal, erroneamente confusa con la Reggia di Colorno, ha subito nel tempo varie destinazioni d’uso.
Fondazione Magnani Rocca, a Mamiano di Traversetolo, collezioni permanenti e mostre temporanee.
Museo Guatelli bislacca quanto curiosa collezione di tante cose, a Ozzano di Taro.
La via dei castelli del parmense da Fontanellato a Bardi, Torrechiara (sono state girate alcune scene di Lady Hawke) a Roccabianca.
Labirinto della Masone a Fontanellato, a quanto pare il più grande d’Europa.
Informazioni utili
Ufficio del turismo – sede
Parma 2020
Durante le Giornate Fai è possibile accedere a edifici solitamente non aperti al pubblico