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Fuori dai libri I piccolini Le mie letture

Playlist di giugno, prati in fiore

Ranuncoli selvatici, per essere puntuali: una distesa immensa mi è aperta davanti agli occhi, con il mio ritorno sull’appennino. Puntini gialli per salutare l’ultimo giorno di primavera. Finalmente, dopo lo scorso autunno, ho rimesso piede in montagna, per attraversare prati e sentieri quieti, i cui suoni sono assolutamente naturali. Per chiudere gli occhi sotto un albero.

Poi ci sono state le cene sul balcone, con il solito tavolino traballante, gli sgabelli per appoggiare i piatti e non alzarsi ogni minuto. Tirare fino a quando la luce non si nasconde dietro i palazzi. Parlare senza ordine. Poi un po’ di vento che è un sollievo.

Eterne prime volte che si rinnovano ogni estate.

I libri

Paolo Cognetti cura l’edizione dedicata a Antonia Pozzi, L’Antonia, appunto (Ponte alle Grazie) – poetessa scomparsa prematuramente e riconosciuta postuma, «non aveva pubblicato una sola poesia in vita» . Il racconto biografico e intellettuale procede per quadri, filtra attraverso diari, corrispondenze, versi e persino fotografie, scattata stessa Pozzi, la quale possedeva una macchina tutta sua. C’è qui anche un bel ritratto di Emilio Comici.

In particolare Cognetti si sofferma sul legame con la montagna, frequentata da giovanissima. «Un po’ in ritardo, mi è preso la malattia del Cervino», scrive all’amica Elvira. Nonostante ciò, non è una novellina, ma piuttosto esperta, tanto da non farsi mancare notturne e solitarie esplorazioni. Torna spesso sulle cime, anche per periodi lunghi, che l’accoglie sempre a differenza di Milano, che nonostante gli effetti non la comprende.

Con Sigrid Undset questa volta è andata meglio, seppur sono restia a leggere storie nordiche medievali, perché non è un periodo che non mi appassiona senza distinzioni geografiche.

La saga di Vigdis (Utopia editore) è scorre come la vita della donna che è protagonista, come cita il titolo, che in qualche modo ribalta la solita prospettiva maschile. Seppur non è una vera celebrazione femminista, tuttavia Undset ha rappresentato lo spirito nordico a prescindere dal genere.

Quando Ljot, uno sfrontato marinaio islandese giunge in Norvegia, di Vigdis. Tuttavia, nonostante l’amore sia corrisposto, l’uomo commette violenza. La donna si trascina dietro il disonore ma non soccombe a dettami della società del tempo, rifiuta qualsiasi compromesso, prende decisioni difficili senza mai venire meno a sé stessa.

Tutto dormirà è una canzoncina che Astrid Lindgren mette voce ai bambini di Bullerby, con le illustrazioni per mano di Marit Törnqvist che l’ha accompagnata per molto tempo.

Camelozampa la ripropone con la traduzione di Chiara Carminati e a cura di Samanta K. Milton Knowles, aggiungendo una versione musicale da ascoltare attraverso il qr-code.

I versi aprono nella camera di un bambino, che è già a letto, circondato dai giochi. Il suo gattino guarda dalla finestra mentre il giorno si affievolisce. Un attimo dopo lo troviamo fuori, da una dimora tipicamente nordica. Inizia così la sua passeggiata notturna: gli spazi sono ampi, li attraversa e la natura, nonostante il riposo, è imperante, il gatto è appena un’ombra.

La terra intera riposerà

Perché la notte tra poco verrà

E anche il gatto dormire dovrà.

Insulomania o isolofilia: ossessione o amore?

Isolario italiano. Storie, viaggi e fantasie di Fabio Fiori (Ediciclo editore) ha il piglio del resoconto di viaggio.  

Per lo più fuori stagione, quando è possibile osservare le isole, senza il filtro del caos estivo, quando i ritmi naturali si riappropriano degli spazi e dei silenzi.

«Non ho fretta e così mi siedo su una grossa bitta a guardarmi intorno e ad ascoltare l’isola».

Dopo un periodo di studio, l’autore approda con la sua imbarcazione su un’isola, risponde a quel forte richiamo. La sua è una mappatura tutta mediterranea, tra porti sicuri e effimeri, fantasie appunto.  

Le suggestioni antiche si legano a un ricco bagaglio letterario e a uno più intimo, abbozza questo planetario insulare sul taccuino (anche il formato dell’edizione lo ricorda). Il ritorno a casa è motivo di una nuova partenza.

L’unico aspetto che ho apprezzato meno è la postfazione, che ho trovato troppo infarcita di citazioni, alcune già precedentemente riproposte, che, a mio avviso, tolgono personalità alla chiusura.

Appena ho chiuso Cose spiegate bene, ho riportato le mie impressioni.

È un magazine nato dalla collaborazione con «il Post» e Iperborea. La grafica e l’impaginazione ricordano molto «The passenger», altro prodotto della casa editrice milanese, ma in questo caso le dimensioni sono ridotte. Le illustrazioni sono di Giacomo Gambineri.

Il sottotitolo recita: A proposito di libri. Il primo argomento è l’editoria. È quasi un manuale, dà un’ampia visione: la prima voce è carta, come è naturale che sia, veicolo secolare delle informazioni e dell’estro intellettuale. Seguono le figure del settore, i tempi di un libro e di una traduzione, classifiche, copertine, collane, artigianalità, loghi e case editrici, libreria, investigatori (l’Italia ne ha uno in ogni angolo!), audiolibri e titoli.

Si aggiungono un ulteriore dizionario nella prima aletta e piccoli focus di Concita De Gregorio, Giacomo Papi, Francesco Piccolo, Michele Serra, Luca Sofri e Chiara Valerio, che sono pillole di esperienze personali nel mondo della stampa.

«L’oggetto che oggi definiamo libro è il risultato di trasformazioni della tecnologia e della società, sempre intrecciate tra di loro.»

Un universo parallelo non sempre immaginabile.

Le curiosità

Una mappa interattiva dei fari (dalla newsletter della Nuova Frontiera)

Atlante Calvino: i 215 racconti dello scrittore ligure in un’esplorazione visuale

Eco-logica

Plastic free July è un’iniziativa nata qualche anno fa, come sfida tra colleghi per scoraggiare la plastica monouso, fino a un coinvolgimento mondiale. Perché non provare a partecipare, a usare alternative più ecologiche? Vedrai che non così difficile come sembra.

La canzone
Something good di Alt-J (2012)

Il film
Pioggia di ricordi di Isao Takahata (1991)