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Fuori dai libri Le mie letture

Playlist di marzo, energie nuove

A ogni cambio di stagione fluiscono liste di desiderata, programmi, idee da mettere in cantiere, nuove possibilità. La primavera porta una luce così limpida che sembra di avere energie per tutto, persino per cose impossibili.

I prati verdi e fioriti che attraverso durante l’ora che mi concedo all’aperto mi riempiono la mente e gli occhi. Le mezze stagioni, che ormai non esistono più, sono sempre sorprendenti, miracolose.

Marzo è stato occasioni di incontri, pranzi e festeggiamenti, senza dimenticare per la Book Children di Bologna dalla quale mancavo da ben sei anni. È incredibile come quel posto sia effervescente pur non contemplando i bambini a cui è dedicata. Incongruenze. Bisognerebbe rifletterci.

I libri

Questo titolo ne sono venuta a conoscenza a gennaio, quando cominciavano a trapelare le prime novità del 2023. Qualunque titolo che contenga isola è una calamita, qui è ripetuto due volte: L’isola dentro l’isola (trad. di Beatrice Masini, Bompiani). Ma non ha nulla a che fare con il mare. Josephine Johnson, premio Pulitzer nel 1935 con Ora che è novembre, racconta dall’Ohio, dalla campagna di Cincinnati, sua dimora per lungo tempo. Colline ripide, due ruscelli e moltissimi alberi.

È un calendario di osservazione naturale lungo un anno, dodici mesi introdotti dalle illustrazioni di Chiara Palillo, in cui la vita selvatica si combina con la propria. Non è la storia di un adattamento, ma di piena conoscenza. Sembra che non l’autrice non si riesca a concepire al di fuori di qui, la vediamo con gli occhi e le orecchie vigili, immersa a catturare ogni tempo della Natura: «la terra – la mia alderliefest, la mia amatissima, lei che ha il possesso più duraturo del cuore».

Sarebbe da (ri)leggere durante il mese corrente come promemoria per i sensi sopiti dalla realtà e esistenza urbana.

La sensazione di tutta questa vita ignota di creature che passa e ripassa qui evoca una bizzarra e sognante sensazione di incantesimo. È il seme delle fiabe, la ricerca di valli sperdute. Tasche senza tempo nel mondo senza tempo. Non dovrei andarmene mai, o non dovrei tornare.

La scrittura tira per periodi brevi, brevissimi; è malinconica e puntuale nell’elencare le specie animali e vegetali che la circondano accompagnate da un corollario minerale di cromie, suoni e metamorfosi.

Più volte irrompono in questo idillio la realtà più lontana dal concetto stesso di Natura: la necessità di preservare la Terra come dono per la comunità, di non schiacciarla in favore di cementificazione, consumismo e frenesia; e poi la guerra. La guerra in questione è quella in Vietnam – ma potrebbe essere qualsiasi conflitto –, in tutta la sua scelleratezza e disumanità.

Non si può dire (come potevamo dire di Hiroshima) io non sapevo. Io so. Tu sai. Si sa. E allora qual è il risultato di questa accettazione? Consapevolezza e consapevole diventano uno. Nel buio che segue la domanda si muovono forme vaghe. C’è consolazione nel sapere che siamo tantissimi. Qui siamo tutti assassini. Io, tu, il mio vicino, e tutti i fiduciari della legge.

«Io vivo in un’isola di buonsenso: l’isola che è questo luogo. Sono fortunata».

Faccio solo un appunto, senza rovinare l’atmosfera che si è creata dentro me leggendolo. In alcuni passaggi iniziali la traduzione risulta troppo letterale (non mi riferisco ai nomi di fauna e flora, alla fine del libro Masini spiega alcune scelte) che non saprei giustificare se con una totale aderenza al testo o al tempo della scrittura.

Anni fa ho potuto vedere con i miei occhi quella magia che si compie sulle Dolomiti all’alba e al tramonto: quando i giganti di pietra si ingentiliscono di una delicata sfumatura rosata. Bisogna proprio esserci per contemplarle in queste ore.

Enrosadira significa appunto “diventare rosa”, un termine di origine ladina che descrive questo fenomeno. Nasconde al tempo stesso tante leggende che vedono le Dolomiti protagoniste insieme a un re che coltiva un roseto magico proprio lassù.

Una delle numerose versioni è illustrata da Giorgia Pallaoro nel Roseto di re Laurino (Corraini). Ciò che mi colpisce di più è proprio la mano dell’artista che si perde in questi paesaggi montani verdi e notturni, quasi sembra che escano dalla pagina.

È un libretto che può essere spedito, l’ultima pagina contiene un francobollo, e inaugura la collana Storie in viaggio per scoprire luoghi e storie curiose dell’Italia.

Infine ho letto Paesi tuoi di Cesare Pavese (Einaudi), in una vecchia edizione dei Nuovi Coralli con una riproduzione di Van Gogh in copertina. E mi fermo qui, perché non sono capace di scrivere un discorso organico.

Le curiosità

Strisce lunghe un anno

Cactus da scaricare

Ecologica

Un podcast di cinque puntate su soluzioni concrete per far fronte alla crisi climatica

Il film

La scelta di Anne di Audrey Diwan (2021)