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Fuori dai libri Le mie letture

Playlist di settembre, al cinema

Ho letto poco, pochissimo, con il contagocce. Ma quando impegni e preoccupazioni mi soffocano, fatico a concentrarmi e non ha molto senso soggiornare mezz’ora sulla pagina senza capirci un granché.

In compenso ho visto molti film, anche il mese scorso, tanto che non ricordo più quali. E sono tornata al cinema per Nanni Moretti, non potevo perdermelo. Dopo aver letto il libro da cui è ispirato (che però non mi è piaciuto), ero curiosa del riadattamento.

La scorsa estate sono stata per qualche proiezione, che sa più di piazza che di vero e proprio cinema. Quest’anno non ho trovato nulla che fosse di mio gusto, perciò ho atteso settembre.

Spero che quelli presentati a Cannes e Venezia non tardi ad arrivare in sala. L’ultima volta, se non erro, è stata per una prima visione di Parasite. Era dicembre 2019.

I libri

Si intitola semplicemente Rigoni Stern (BeccoGiallo) e in copertina campeggia proprio la figura dell’alpino e scrittore veneto, ritratto di Chiara Raimondi.

La ricostruzione di Camilla Trainini, con qualche licenza, si basa su due libri chiave, Il sergente nella neve e Ritorno sul Don.

Il graphic novel ripercorre il viaggio, nel 1971, nei luoghi della sua storia bellica insieme alla moglie Anna, giocando su due piani, il presente pacificato ma tormentato di Mario – dai colori caldi e morbidi – e il doloroso passato sui campi di battaglia sovietici e la prigionia tedesca – notturni, gelidi, spettrali. I flashback si susseguono come ricordi vividi.

C’era la guerra, proprio la guerra vera dove ero io. Ma non vivevo la guerra. Vivevo intensamente cose che sognavo, che ricordavo… e che erano più vere della guerra.

La precarietà della vita, il risvolto drammatico della ritirata russa, la prigionia nel lager tedesco sembra allontanarlo sempre più dalla pace, dal mondo prima della guerra.

Il sergente Mario e i suoi compagni mossi dal solo desiderio di tornare a baita.

Il tempo lenisce le ferite ma non può cancellare nomi e vicende:

Sotto la neve ritrovo i miei sentieri. Sento di non essere solo. Nel silenzio, sembra che i miei compagni camminino ancora con me…

Da quanto non leggevo fumetti? Una vita.

In Giappone si celebra un rito stagionale, il mijigari, che grosso modo significa «caccia all’acero» o «alle foglie rosse», che corrisponde al più occidentale foliage.

Ne parla in merito all’acero Giuseppe Zare che ha scritto lo splendido Piccolo manuale illustrato per cercatori di foglie (Il Saggiatore).

È una collezione di venti alberi e delle foglie che li rivestono: a ventaglio, lobate, acuminate, ocra, lunghe, ruggine, cuoio corredate da una puntuale lessicografia, dimostrando come evoluzione, (in)coscienza umana abbia dilatato i loro orizzonti o ridotte le eredità future. Inoltre, si presenta come un album per conservarle, accanto a pertinenti citazioni letterarie. Poi ci sono le sognanti illustrazioni di Sofia Paravicini, che li raffigura con colori saturi e un’atmosfera d’altri tempi.

 Con piacere leggo dell’albicocco, limone, solitamente relegate al settore profumi che non alla collezione, ma anche degli sconosciuti ailanto, siliquastro. Ho sottolineato diversi passaggi, aspetti bizzarri, storie millenarie.

Rispetto ai libri simili, non si fossilizza sulle caratteristiche ma si accompagna di molte curiosità botaniche, piacevoli digressioni mitologiche, culturali.

L’autunno è la stagione giusta per alimentare il proprio erbario, ma il vigore delle stagioni precedenti non è da sottovalutare.

Chi l’avrebbe mai detto che Jón Kalman Stefánsson che avesse sperimentato la poesia prima di dedicarsi alla narrativa. Ho avuto il sospetto che un’altra vita si celasse dietro i suoi romanzi, in particolare Paradiso e inferno, in cui molti passaggi raggiungono vette idilliache.

Dunque, il suo esordio lirico è convogliato tutto in La prima volta che il dolore mi salvò la vita (Iperborea), che contiene altre tre raccolte, Con il porto d’armi contro l’eternità, Dai reattori degli dei e Mi chiese cosa avrei portato con me su un’isola deserta (1988-1994).

È sempre complicato circoscrivere una raccolta poetica, soprattutto se inquadra più tempi, se si tessono più fili di esperienze. Nell’introduzione l’autore ripercorre la sua iniziazione, le aspirazioni che l’hanno spinto a occuparsi di poesia, le difficoltà e le demotivazioni, persino, che riguardavano un esordiente e la vita più pratica. La prosa non era nei suoi progetti. Senza dimenticare di delineare il fervente contesto culturale islandese che ha segnato il distacco dal canone.

Ritrovo in tanti versi l’ironia sottile, il reticolo di immagini raffinate che contraddistinguono la sua produzione successiva, il sogno nordico di solitudine e passaggi di luce. Ho segnato molte poesie, le ho rilette, alcune più di altre. Non è stato uno spreco di carta, caro Jón.

disse:

ma di cos’è che stavo parlando

e scrutò attraverso la densa ebbrezza

in cerca di parole che potessero tenere

alto il suo nome

furono gli anni migliori della mia vita

infatti non me ne ricordo

Le curiosità

Consigli per gli acquisti: storie della pubblicità

Per rilassarsi: video calmi

Eco-logica

Greenwashing: è un termine che ricorre spesso ultimamente, riguarda un finto ecologismo, – cito la Treccani – «perseguito da aziende, istituzioni, enti che presentano come ecosostenibili le proprie attività, cercando di occultarne l’impatto ambientale negativo», attraverso certificazioni inattendibili o presunte conversioni. Il medesimo discorso riguarda la finanza. Si tratta di guadagnare reputazione a suon di contraddizioni o scarsa chiarezza sul proprio operato, per infilarsi in un mercato sempre più attento. È a tutti gli effetti una strategia di comunicazione per cavalcare l’argomento. Informiamoci su ciò che acquistiamo e da chi lo acquistiamo.

La canzone

Berlin lovers dei Still Corners (2013)

Il film

Tre piani di Nanni Moretti (2021)