L’inverno è della neve, del Nord Europa, del calore e dell’attesa della primavera; ma è anche il suono delle fiabe, di dialogo intimo con se stessi.
Si osserva davanti alla finestra il vorticare leggero della neve in una danza fuori dal tempo:
cadeva qualche fiocco di neve e uno, il più grande di tutti, si posò sul bordo di una delle fioriere. Il fiocco crebbe sempre di più fino a trasformarsi nientemeno che in una donna vestita di un finissimo velo bianco che sembrava tessuto con milioni di fiocchi simili a stelle. Era bellissima e raffinata, ma di ghiaccio, di ghiaccio abbacinante e splendente. Eppure viva: i suoi occhi erano fissi come due fulgide stelle, ma non albergavano né calma né pace.
È La regina delle nevi di Hans Christian Andersen – nell’edizione dell’Ippocampo illustrata da Sanna Annukka, il cui piglio nordico è ben intuibile nella tratto grafico e pieno –, una fiaba, che in qualche modo ha a che fare con la più grande ambizione umana, l’eternità.
In quella nevicata così speciale si nasconde il principio malvagio di tutta la vicenda.
Gerda e Kay sono vicini di casa, unite da una piccola coltivazione di rose. Durante quei giorni freddi e d’impazienza attendono la primavera e la fioritura per poter trascorrere del tempo insieme.
Due frammenti di specchio di vetro colpiscono l’occhio e il cuore del bambino, opera della Regina delle nevi, la quale crede solo nel suo mondo di perfezione glaciale. Kay perde sensi e memoria, e su uno slittino è condotto alla dimora della regina. Sarà Gerda ad affronta il pericoloso viaggio alla ricerca dell’amico scomparso.
La ricerca del prossimo attraverso la storie narrate dalle creature incontrate lungo il cammino, la conoscenza di se stessi: Andersen mette molta carne sul fuoco e non mancano i tanti temi che ricorrono il passaggio dall’infanzia all’età adulta, l’amicizia, le illusioni e le difficoltà della vita sempre rischiarati dalla luce cristiana.
La fiaba è corredata di incantesimi e tutta la magia dell’autore danese; senza però limitare il filtro della realtà e male attraverso coltelli e crudeli intenzioni.
Ma soprattutto Andersen fa di una bambina, Gerda, la sua eroina che salverà Kay senza ricorrere alla violenza ma all’astuzia e alla fiducia verso chi è disposto a aiutarla.
Sullo sfondo si staglia l’opposizione tra inverno/estate, luce/buio – condizioni climatiche con le quali bisogna fare i conti –, che contraddistingue buona parte della produzione letteraria scandinava dalle connotazioni fortemente simboliche.
Titolo: La regina delle nevi
Autore: Hans Christian Andersen
Editore: L’ippocampo
Traduttore: Eva Kampmann
Pagine: 88
Anno di pubblicazione: 2015
EAN: 9788867221660
Prezzo di copertina/ebook: € 15,00
Età di lettura: dagli 8 anni