Non ho molto da raccontare di questa ennesima partenza annuale, l’inverno mi mette a dura prova e non lo sopporto più. Parlerò solo di quel che ruota intorno al blog, iniziando il 2024 con i libri preferiti e cose d’inverno.
Ribadisco che mi diverte molto tornare indietro e fare un bilancio delle letture, per capire se io sono cambiata, se la mia selezione si è affinata. Posso dire che il 2023 è stato deludente (anche la mia vita privata ridotta a una briciola oramai), forse mi sto allontanando sempre più dagli eccessi e entusiasmi delle novità, che trovo poco aderenti alla mia persona. Vedremo come proseguirà questo 2024.
Piccola parentesi.
La copertina è un omaggio ad Astrid Lindgren, la mia autrice nordica preferita, in occasione della sua scomparsa avvenuta il 28 gennaio 2002. Vorrei che l’editoria italiana traducesse tutte le sue storie, che qualcuno distribuisse Becoming Astrid di Pernille Fischer Christensenche cerco (con i sottotitoli in inglese) da molto tempo. E sì, ogni aiuto è ben accetto.
I libri
I primi giorni di gennaio sono partita con entusiasmo nell’affrontare un libro di Rachel Carson, Una favola per il futuro (Aboca edizioni), salvo abbandonarlo dopo tre saggi. Non mi ha convinta, troppo distratta per concentrarmi. Sono dunque passata a tre titoli di casa Einaudi, più o meno uno dietro l’altro per rintracciare un filo tematico: Giù nella valle di Paolo Cognetti, Alzarsi presto di Sandro Campani e Pane del bosco di Chandra Candiani, quest’ultima è una raccolta poetica.
Di tutte queste letture ho deciso di parlare solo di Alba de Céspedes.
Prima e dopo (Cliquot): è sempre un piacere avere in mano, addentrarsi in una storia di Alba de Céspedes, anche solo per una scrittura puntuale, piena, ricercata.
Al centro della vicenda c’è Irene, un’intellettuale, che dopo le dimissioni della sua domestica Erminia, dall’odore giovanile e selvatico, perde il baricentro della propria vita. È quell’allontanamento che la manderà in crisi, la farà riflettere sulla sua persona, sul suo ruolo nella società. È una donna consapevole, che non si costruirà intorno un castello di bugie.
Appare chiara la costante ricerca della felicità, che in qualche modo è non venire meno ai principi che hanno mosso la lotta durante la guerra, di individuarla nella realtà.
[…] lavoravamo alacremente, rincorrendoci con notizie e telefonate, discutendo fino a notte alta, impegnati nella ricerca di una felicità che non fosse dovuta alla fortuna, al caso, ma che ci spettasse per un diritto acquisito nella nostra coscienza.
Quando si legge de Céspedes ne nasce sempre un’analisi secca sulla donna, sul suo muoversi nel mondo e la percezione che il mondo stesso ha di lei. Questo come molti altri racconti sono scritti nel dopoguerra, mantenendo purtroppo un’irrisolta attualità.
Pur avendo letto la sinossi, ho avuto la sensazione di perdere il centro della narrazione, che mi sfuggisse, come se fosse slegato. Forse non l’ho capito fino in fondo.
Nota a margine: un colpo al cuore la copertina di Alessandra Dalessandro, con una foglia in rilievo e un bosco che si trasforma nel retro.
Le curiosità
In un giorno qualunque del secolo scorso
Su Rainews è possibile giocare e riscoprire Sanremo
Ecologica
La pigrizia ti fa scoprire cose dopo secoli, come è il caso dell’acido citrico, che nasce dalla fermentazione di una coltura zuccherina da funghi o lieviti. Pur conoscendo le proprietà soprattutto anticalcaree, ho atteso non so quanto tempo prima di mescolare la polvere all’acqua. I consigli che si trovano online prevedono 150/200 gr per un 1l di acqua, io faccio a occhio: un paio di cucchiai in un spruzzino da mezzo litro, si spruzza sulle parti interessate, si lascia agire e si risciacqua.
Diventa ammorbidente per il bucato, brillantante nella lavastoviglie, disincrostante per la lavatrice.
Il film
Harry ti presento Sally di Rob Reiner (1989)