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Le mie letture

Playlist di dicembre, l’anno è di 11 mesi

Alla fine di novembre, precisamente il 30, mi capita di leggere su Instagram un post del «New York Times» sui libri migliori dell’anno. Dopo un paio di giorni altri quotidiani statunitensi pubblicano la loro classifica. E ancora Spotify con il wrapped. Rifletto, chiedo spiegazioni, pur sapendo già le risposte di questa sempre più necessità di accorciare i tempi, dicembre è cancellato, risucchiato dall’ansia dei bilanci. Come se non fosse possibile leggere un capolavoro nell’arco di venti giorni, come se non si ascoltasse più musica, come se il mondo si fermasse nell’attesa imminente del nuovo anno. Non c’è nulla di male, ma essere così definitivi ci rende vulnerabili e marionette.

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Fuori dai libri Le mie letture

Playlist di settembre, nuvole

Nuvole e non per la pioggia (magari!), ma di cose storte che sono accadute che difficilmente mi abbondoneranno, vista la mia mancanza di fortuna. Ho sempre salutato settembre con grandi aspettative – e non l’ho mai considerato il nuovo Capodanno –, fiduciosa e invece sono anni di batoste, moltiplicate. Quindi, stavo meglio quando stavo peggio.

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Fuori dai libri Le mie letture

Playlist di aprile, dolce dormire

Se dovessi descrivere questo aprile con un termine direi sbadigli. Per me è un evento pari a uno straordinario, visto che non ho mai sofferto del cambio primaverile. Avrei voluto solo dormire, persino in mezzo alla strada. Uso il passato con la speranza che non perduri ancora. E io non sono una dormigliona.