Di questo febbraio non ho nulla da raccontare, nulla. È scivolato senza sentimento, anzi ho vissuto molti subbugli interiori e spero solo che mi diano slancio, una nuova carica. In qualche modo, il mese prosegue l’agonia del precedente, scollandoti dalla realtà e continuando a vivere in un limbo nell’attesa di giorni luminosi, quel momento di frastornamento mattutino mentre si sorseggia il caffè.
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Qualche giorno fa ho riletto i vecchi articoli che aprono ai tanti gennai precedenti, pieni di “leggerò” e giù di lì una bella lista. Promettevo a me stessa illusioni, giuravo di recuperare titoli che non ero riuscita durante i tanti 365 giorni trascorsi. E allo scadere del 31 dicembre, mi rendevo conto che non portavo a termine gli obiettivi (se la lettura potrà mai esserlo), mi comportavo da marinaio. Ecco perché non credo ai buoni propositi letterari: io ne sono la prova.