Non mi sento di dire nulla su questo maggio, così devastante, così drammatico. La pioggia tanto attesa in Romagna è diventata un’alluvione e una tragedia. Gli effetti del cambiamento climatico e delle attività umane sono i nostri occhi: chi ha responsabilità sui territori e decisioni politiche non li nomina nemmeno.
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Estate: aria aperta, erbari e soprattutto libertà di esplorare la natura con l’occhio scientifico e allo stesso tempo sognante della scoperta, tra gioco e personale attitudine.
Per chi è fortunato vivere in campagna è un buon terreno per osservare le trasformazioni della flora e del paesaggio e di allestire un piccolo erbario.
Bruno. Il bambino che imparò a volare è un ritratto appassionato e gentile di un piccolo uomo che vinto con la sua personalità creativa. Nadia Terranova e Ofra Amit raccontano (per Orecchio acerbo), – attraverso disegni leggeri e sospesi, in volo, quasi di ispirazione chagalliana e poche pennellate di parole –, la figura di Bruno bambino, prima e adulto, poi. Un letterato che ha sofferto per le ingiustizie della guerra e della società, ma ha saputo trarne forza nella sua breve esistenza.