Non voglio parlare dell’estate che finisce, pur avendone ancora per 20 giorni buoni, né del caldo torrido e di tutte le lamentele che ne seguono. Ho solo in mente il verde dei prati primaverili, le persone che ho incontrato, i tetti antichi e inediti per me, gli attimi di lontananza fisica e mentale che mi hanno regalato il viaggio di questo mese. La sorpresa ha governato questi giorni: per aver visitato il nuovo che si manifesta sotto tanti aspetti e soprattutto come l’idea di partenza sia stata completamente ribaltata. Ho camminato, disegnato sul mio taccuino – pratica che ho ripreso da un po’ –, osservato, ascoltato.
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Di giugno ho bei momenti dell’inizio e della fine. Quando qualche settimana fa sono tornata a casa, in Calabria, nonostante il tempo molto variabile sono riuscita a godermi due giorni di mare, in particolare l’ultimo, ho fatto una bella nuotata. L’acqua era cristallina, fredda ma sopportabile dopo i primi brividi. Credo sarà la mia unica dose salina quest’estate.