Tempo di libri a Milano, Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore e a maggio il Salone di Torino: gli elementi ci sono tutti per rispolverare uno degli ultimi titoli della Nuova Editrice Berti, Leggere a caso. Virginia Woolf chiama in causa il lettore e il suo potere di scelta. Proprio di questo si tratta. Del ventaglio di possibilità che ha disposizione: generi, autori, proseguire o interrompere la lettura.
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Il 28 marzo, dopo aver scritto alcune lettere indirizzate ai suoi cari, Virginia Woolf con le tasche piene di sassi si abbandona alle acque dell’Ouse. È il 1941. E anche la mano di Leonard, suo marito, afferra quei terribili ricordi.
La scrittrice non regge all’ennesima crisi mentale, un presagio rintracciabile – a mio avviso – nel Lascito, un’eredità rintracciabile nei taccuini in pelle verde che costituiscono corpo per una delle storie brevi di Oggetti solidi, racconti e prose (Racconti edizioni), datati 1906-1941, le fondamenta di molti suoi scritti maggiori e più noti.