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I piccolini Le mie letture

I piccolini – Il libro degli animali di Mario Rigoni Stern

Che Paolo Cognetti abbia avuto una certa influenza non posso che ammetterlo, più volte citato nei suoi scritti come riferimento letterario e montano, Mario Rigoni Stern per me è quasi una scoperta senza fine. Sia chiaro, sono all’inizio di questo splendido incontro. Anche se il primo approccio è avvenuto prima di aver la conferma dallo scrittore milanese. Ho iniziato con Inverni lontani per proseguire ora con Il libro degli animali – qui in edizione Einaudi per ragazzi, illustrato da Xavier de Maistre, lo trovate nella collana per adulti ET Scrittori.

Diciannove racconti sugli animali, molti aneddoti vicini all’esperienza personale ma il fare è puntuale, quasi enciclopedico, da considerare Il libro degli animali un piccolo manuale della natura.
Ci si aggira verso le vie del paese per conoscere gli abitanti a quattro zampe che le animano, perché Rigoni Stern parte da una dimensione domestica per poi giungere fino al principio della boscaglia. Quindi si entra nelle vite degli altri per seguire il ritmo delle attività stagionali e prenderne parte.
Hanno nomi da umani gli animali, a indicare l’importanza della loro presenza, non ridurli al grado più bestiale – il composto Marte, cane dai segreti amori; Alba e Franco, una scommessa vinta; Giorgia l’asina, che si prende qualche giorno di libertà – quelli che vivono con i contadini, ma qualche abitante del bosco si spinge fino alla dimora di Mario fino a soggiornare con lui per qualche tempo, per riprendere poi la strada di casa.
Si spalancano le finestre, si lasciano entrare i primi raggi di sole, l’aria tersa e frizzante: ed un primo approccio a quanto circonda le pendici albini. Lì, al limitare della vallata, si erge il profilo cupo della vegetazione, cuore della narrazione spirituale di Rigoni Stern.
Quando si decide di inerpicarsi verso le cime più alte, soprattutto in primavera e autunno, le stagioni linfatiche per il bosco secondo l’autore, si deve essere predisposti alla meraviglia.
«Osservare poi vuol dire vedere attivamente la natura: chi passeggia invece è remissivo e la subisce». È necessario acuire i sensi, tendere le orecchie e puntare gli occhi sui dettagli senza lasciarsi intimorire dall’odore selvatico.
Lo scrittore ci accompagna in questa lezione naturalistica con sentimento sincero e attento.
Il bosco è una tela, una trama che si rivela inoltrandosi, gli animali non sono che i pennelli che lo arricchiscono di sfumature. Allora si tratta di carpire quelle tracce, siano segni sulla neve, un battito d’ali, un suono allegro.Ma lungo i sentieri i «pensieri amari» si infittiscono: i ricordi di guerra stampati sulla montagna, la frenesia delle città così lontana dal silenzio, il liquefarsi della natura sotto i colpi dell’uomo. Lo scrittore percepisce l’inesorabile perdita della montagna più selvatica, l’autenticità di un valore primigenio, l’equilibrio, capace di autoregolarsi, spezzato; torna spesso pone sulle questioni ambientali, le sue api avvertono prima di tutti i cambiamenti climatici, parla di un attacco al bosco.

«Una mattina di febbraio mentre dentro il letto sognavo la primavera […]».
Ma per fortuna, marzo è arrivato da qualche giorno.

Titolo: Il libro degli animali
Autore: Mario Rigoni Stern
Editore: Einaudi ragazzi
Pagine: 176
Anno di pubblicazione: 1992
Prezzo di copertina: 10,00
Età di lettura: dai 9 anni