Ma è davvero possibile applicare al mondo circostante uno sguardo del tutto privo dell’emotività, della sensibilità, del gusto estetico propri dell’osservatore, dipendenti da mille fattori culturali e soprattutto dalla sua storia individuale? […]
Così come la luce, che ci permette di vedere, possiede al tempo stesso le due anime di onda e particella, anche l’osservazione della natura pare vincolata a una dualità intrinseca: lo sguardo rigoroso e analitico dello scienziato e quello emotivo e sintetico del poeta, del pittore. All’apparenza inconciliabili, questi atteggiamenti percettivi divengono i componenti di una stessa visione.
