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Fuori dai libri

Hygge in quattro punti

Si scrive hygge, si pronuncia ügghe. Termine ormai noto, soprattutto dallo scorso anno quando è stata svelata la ricetta danese della felicità.
Che gli iperborei siano introversi da lasciar trapelare così poco di sé, sorprende, come questi ultimi abbia dettato tendenza in fatto di design.
Ci sono molti fattori che hanno decretato i danesi un popolo felice tra quali elevato tenere di vita, parità di genere, un organizzato e welfare.

Etimologia
Radice nordica: hu mente, pensiero, coraggio; la forma norrena huggja (simile all’inglese e al tedesco antichi hycan hyggen) con il significato di pensare; mutuata dal norvegese tra il XXIX o XX secolo; in danese antico significa consolare, incoraggiare.

Cos’è
Lo pratichiamo da sempre, senza neanche saperlo, finché non si è sentito il bisogno di catalogarlo con un termine specifico, intraducibile, se non attraverso un’espressione più corposa e più esotica.
Le origini sono da rintracciarsi nella caduta dell’impero, da quel momento l’appartenenza, anche nazionale, dell’idea illuminista folkeosplysning del filosofo Nikolai Frederik Severin Grundtvig trova identità nel paesaggio e nello spazio interiore.
Tre gli elementi che lo descrivono: interiorità in relazione al tempo, spazio e gli altri; contrasto distanza tra il dentro/fuori, l’interiorità e l’esteriorità; atmosfera creare armonia, un ambiente caloroso.
Un concetto simile si trova anche nello svedese mysig e nel norvegese koselig.

In pratica
L’hygge è legato alla casa, all’ambiente domestico o una momentanea esperienza di comfort, esprimersi e sentirsi protetti in un caldo rifugio per isolarsi dalla frenesia quotidiana.
Accogliere il prossimo, dedicargli del tempo; è importante la famiglia, la libertà personale. Perché anche la dimensione individuale ha il suo peso.
C’è una grande attenzione ai dettagli e pensieri semplici: una passeggiata nei boschi, la lana morbida, il bollitore del tè, l’arredamento hanno una funzione estetica ma sempre in relazione a uno spirito di condivisione, di festa: essere e non avere.
Non si tratta solo di lifestyle e decori ma soprattutto di curare i propri affetti partendo dagli oggetti di uso frequente e includendo anche l’ambiente esterno. Ci si può sentire a casa anche in un sacco a pelo in un bosco, a contatto con la natura, altro elemento importante della cultura nordica. La vita all’aperto è radicata nei danesi. La Danimarca è una piccola nazione, circondata dal mare, spiagge e boschi sono frequentati.
Si celebra la luce d’estate, in inverno l’intimità attraverso piccoli rituali per ritrovare l’autenticità.

Libri
Lo scorso anno ho letto Hygge. Il metodo danese dei piaceri quotidiani di Louisa Thomsen Brits (Sperling & Kupfer) – in foto – , sinceramente non mi ha soddisfatta, l’ho trovato ridondante, ripetitivo. Penso che a questo tipo di temi siano più adatte le illustrazioni, meglio acquerelli, e non troppe fotografie già viste e riviste nell’onnipresente stile nordico che tanto piace, compresa me.

È facile confondersi con il titolo, badate soprattutto all’autore e all’editore.

Appena uscito, Hygge. 15 ricette danesi illustrate per la felicità di Arianna Usai (Ultra editore), 2017: il formato è di un piccolo albo, l’interno racchiude attività attraverso gli occhi di tre famiglie di animali delicatamente illustrate. Nasconde una piccola storia. Niente è lasciato al caso.

Hygge. La via danese alla felicità di Meik Wiking, Mondadori, 2017
Chi meglio di un danese può parlarci di questo argomento? Meik Wiking è il CEO dell’Happiness Research Institute della Danimarca. Un corredo di illustrazioni e fotografie sono una buona guida alla conoscenza del segreto dei danesi.

Un ricettario e un quaderno di attività.
Vi consiglio di considerare la vasta produzione internazionale, i libri tradotti sono pochi, meglio affidarsi agli editori stranieri anche per i titoli culinari, come Quadrille Publishing Ltd per Scandinavian Comfort Food: Embracing the art of hygge di Trine Hahnemann, (2016, Quadrille Publishing Ltd)

Tradotti

Scandikitchen. Dolci hygge di Brontë Aurell, Luxury Books, 2017

Natale hygge. Regali speciali e idee per decorare di Christiane Bellstedt Myers, Logos, 2017

E infine Kinfolk Notecards – The Hygge Edition Kinfolk: la famosa rivista, «Kinfolk, amata dagli hipster, ogni anno pubblica un lavoro fotografico, per questa occasione sono dodici biglietti con tanto di busta di artisti talentuosi ed è dedicato all’hygge. Sul sito la confezione è andata esaurita, ma penso che in altre librerie o negozi on line, anche italiani, ancora si possa acquistare.