Vi suonerà strano (forse) questo articolo, così lontano dalle letture che solitamente vi propongo. È già capitato in passato di parlarvi di saggi, pochi ma buoni. Come questo: Mangiare è un atto agricolo di Wendell Berry, una raccolta di articoli, spalmati su 40 anni, che testimoniano l’impegno costante verso il benessere del Terra.
Nei libri pubblicati da Lindau, l’elogio della vita agreste e della sua comunità sono un punto fermo. Tanto che questo volume ne richiama qualche brano a conferma di quanto detto.
L’argomento mi incuriosisce molto. Ci tengo a precisare che io non sono una di quelle che predica bene e razzola male, da qualche anno sono molto attenta alla mia alimentazione e ai prodotti che arrivano sulla mia tavola. Questa lettura è stata illuminante.
Apre questa raccolta di saggi, Michael Pollan, autore di Il dilemma dell’onnivoro e tanti libri simili per capirci, in debito con lo stesso Berry, e che ci introduce all’argomento.
Difficile concentrare in poche righe le riflessioni di un grande scrittore oltre che pensatore come Wendell Berry, riassumere trent’anni e più di lotte contro il sistema imperante dell’industria agricola. Perché, purtroppo, di ciò si tratta. Il repentino progresso dopo la Seconda Guerra Mondiale ha meccanizzato l’allevamento e l’agricoltura, piegandoli alle proprie logiche e ad una maggiore domanda. La società americana è stata la prima a seguire questi processi, ora a distanza di anni, sente il bisogno di tornare al punto d’origine – sempre se sia ancora possibile –, ad una svolta più sostenibile perlomeno.
In queste pagine lo scrittore lancia l’allarme sulla crescente scomparsa delle piccole realtà, le fattorie familiari, non in grado di competere con la grande distribuzione. Ne sono seguiti la scarsa qualità delle materie prime e la svalutazione del lavoro agricolo (un appunto che può essere esteso ad ogni settore produttivo). Chi era ricco lo diventato ricco a spese della salute e del denaro dei cittadini.
Si è affermata un’agricoltura fortemente industrializzata, definita come agribusiness, una precisa politica di sfruttamento di risorse e uomini. La Terra è diventata una colonia delle lobby e dei politici senza scrupolo: un’economia illusoria che non tiene conto della diversità, intesa come bene prezioso per climi, comunità, territorio. Molte specie sono scomparse, flora e fauna, e con esse interi cicli naturali.
Già nel 1989, con mia sorpresa, Berry parla di prodotti a “Km 0”, espressione diffusa del secondo decennio del 2000, tanto da farmi credere che sia una moda o una presunta rassicurazione piuttosto che una concreta convinzione. Per quanto mi riguarda, rifuggo da quanti ne fanno una bandiera per fini economici, giusto per attirare attenzione ed empatia.
Wendell Berry ci esorta ad essere più consapevoli di ciò di cui ci nutriamo – a interessarci ai processi biologici e di lavorazione: dal seme alla tavola –, di fare la differenza a cominciare dalla spesa: «siamo ancora consapevoli che non possiamo essere liberi se qualcuno controlla la nostra mente e la nostra voce… ma abbiamo dimenticato che non possiamo neppure essere liberi se qualcuno controlla il nostro cibo e le sue fonti. […] Mangiare in modo responsabile significa anche essere liberi».
È questione di libertà. Chi decide per noi non fa che enfatizzare lo svilimento delle capacità di pensiero e azione di ciascuno.
E tal proposito, un piccolo vadevecum da tenere a mente, facilmente applicabile:
-
Partecipate per quanto possibile alla produzione del cibo. Se possedete un cortile, o anche semplicemente una fioriera o un vaso su una finestra soleggiata, coltivateci qualcosa da mangiare. […] soltanto coltivando acquisirete familiarità.
-
preparate da voi il vostro cibo;
-
informatevi sull’origine del cibo che comprate e cercate sempre di comprare cibi prodotti vicino casa vostra;
-
quando possibile, trattate direttamente con i produttori e allevatori locali;
-
cercate di tenervi il più possibile informati sull’economia e sulla tecnologia della produzione alimentare industriale;
-
imparate a comprendere il significato di agricoltura e allevamento di qualità;
-
imparate tutto ciò che potete riguardo al ciclo di vita delle specie commestibili, se possibile praticando l’osservazione e l’esperienza diretta.
La scelta, come ribadirà Berry, è la parola chiave affinché l’economia umana possa stabilire un patto armonioso e di tutela con l’economia della natura.
Titolo: Mangiare è un atto agricolo
Autore: Wendell Berry
Editore: Lindau
Traduttore: Vincenzo Perna
Pagine: 252
Anno di pubblicazione: 2015
EAN: 9788867083381
Prezzo di copertina: € 19,50