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Comodini – La cynique romantique

Diffidate dal dolce suono francese, La cynique romantique, appunto. Miriam Lepore scrive così di sé: «La cinica romantica non rinuncia alle cose belle, anche in un mondo di precarietà». Studiando i dati Istat, mi sa che siamo tutti/e sulla stessa barca.
Seguo Miriam soprattutto per le sue letture – è stata ospite per un passato #bookingrammi – ma non disdegno i suoi approfondimenti anche personali.
Scrive di cose belle e le sviscera senza scadere nella banalità  e nelle sdolcinerie. Anzi, il divertimento è assicurato, ironico. I focus sui matrimoni famosi sono spassosissimi. Vi riferisco questo perché è l’argomento che ha maggior risalto sul suo spazio. Cos’è il suo blog? Un prontuario per i giorni importanti, un diario semiserio. Aria frizzante.
Oggi La cynique romantique ci racconta il suo comodino.

Un’ora di mezzi pubblici al giorno la mattina e un’ora la sera mi hanno permesso negli ultimi mesi di leggere tanto, molto più che negli ultimi anni. Ma i libri che ho sul comodino non sono gli stessi che metto dentro la borsa. Tendo a tenerne accanto alcuni, non so neanche io il perché. Non sono quelli con le copertine più belle, non sono quelli che sfoglio di più. Se devo trovare un punto in comune fra questi è che sono tutte letture che in qualche modo sono iniziate lo scorso anno e che sono arrivate vivide fino ad oggi.

Limonov è un romanzo che da anni tenevo vicino, quasi ad aspettare il momento giusto per leggerlo. Il momento è stato forse dei migliori: un brusco cambiamento, la forza di vedere oltre. La storia è fra le più crude e mostra la forza e allo stesso tempo la debolezza di un uomo che prova ogni cosa al mondo per riuscire a ritagliarsi un posto al sole. Anche se qui, di sole non ce n’è uno soltanto.

Le scenate di Anna urliamo Eduard e divertono gli amici, che scherzano sul grosso culo e i capelli grigi di quell’amante che pesa due volte più di lui e potrebbe essere sua madre. Per salvare la faccia, Eduard dà a intendere che la sfrutta e si fa mantenere da lei. Una volta assicura pure che Anna fa marchette per lui. È la sua filosofia: meglio essere un ruffiano in erba che un bravo ragazzo.

Qualche settimana dopo essermi sposata mi è arrivato a casa questo librino da parte di una cara amica. Prima di sposarti ero molto più in forma è una lettura velocissima, di un’ironia andata (Ring Lardner è morto nel 1933) ed è buffo leggere questi piccoli racconti scritti e pensati un secolo fa riescono ad essere così attuali. D’altronde, si parla sempre di uomini e di donne, e di sentimenti.

[…] eccoci dunque di nuovo qui, io e Bob per “una seconda luna di miele”: non mi sembra davvero possibile che siano già passati tre anni dall’altra volta, ma trovo sia stata un’idea meravigliosa quella di tornare nello stesso posto […] è quasi ora di andare a dormire, ma voglio aspettare Bob che in questo momento è ancora giù a giocare con certa signora e suo marito e la sorella di lei, gente che ha conosciuto a bordo della nave, mentre io ancora stavo male. Oggi non l’ho praticamente visto: stamattina non si sentiva abbastanza bene per scendere in spiaggia a nuotare, e aveva paura che l’acqua salata potesse dargli noia allo stomaco, però ha insistito perché io andassi lo stesso e, anzi, mi ha presentato un suo amico di Chicago.

Torno ancora indietro e vado all’adolescenza. Ai tre mesi estivi che separavano un anno scolastico dall’altro, tre mesi che puntualmente si riempivano di nuove esperienze, drammi, amicizie. Giulia Sagramola riesce in Incendi Estivi a riportarmi dritta a quegli anni Sono gli anni dei pomeriggi spesi al letto, con il ventilatore acceso e la luce che filtra dalle serrande abbassate per non far entrare il caldo. Il ventilatore che corre e l’attesa che arrivi un messaggio.

«Sabri…lasciali perdere i ragazzi. Basta».
«Lo so.
Però lui mi piaceva davvero».

 

Emmanuel Carrère, Limonov, Adelphi, 2012
Ring Lardner, Prima di sposarti ero molto più in forma, Mattioli 1885, 2013
Giulia Sagramola, Incendi estivi, Bao Publishing, 2015