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Le mie letture

Segni, i legami sentimentali nelle graphic novel

«A volte succede. Perdere qualcosa quando tutto va pezzi, voglio dire». Sì, succede. E lo provano sulla loro pelle i protagonisti delle graphic novel fresche di stampa, Un anno senza te e Frantumi, firmate Bao Publishing. Due titoli che trattano per vie similari la fine di un rapporto o meglio l’acquisizione di una certa consapevolezza, della necessità di un equilibrio interiore.

Antonio, goffo studente di storia medievale, affida a Luca Vanzella e Giopota la conclusione del suo legame con Tancredi, musicista e dj, e soprattutto il suo smarrimento per un amore che credeva solido.
La città si sgretola, la notte aggroviglia pensieri e ricordi: fin dalle prime pagine, in un’atmosfera sognante, una mano imprigiona il primo e ultimo sguardo di Tancredi. Una luna piena assiste alla disfatta totale.
E così si trova a raccattare musica deprimente che gli richiama alla memoria l’ex, a dare spiegazione del suo insistente rimuginare. I minuti diventano ore, i giorni mesi. Un anno senza te, appunto.
A niente valgono i tentativi di conoscere nuova gente, di gettarsi a capofitto sulla tesi, si condensa intorno all’attesa di un ritorno.

Il momento giusto per uno non sarà quello che dell’altro, e quando lo sarà per l’altro sarà chiaro che le due vite hanno preso due ritmi differenti.

Le strade e gli angoli della città sono teatro di quella sofferenza, dell’incapacità di prendersi cura di se stessi.
È una Bologna trasposta, più turrita e singolare: il santuario della Madonna di San Luca diventa un faro che funge da torre di controllo per crociere e spostamenti urbani su mongolfiere e dirigibili. Una dimensione surreale che trova corpo nell’inaspettata nevicata di conigli, nella “fumosità” del padre e in un dizionario che riordina i sentimenti umani.

Un colore pieno e tratti che mi ricordano un po’ gli anni Ottanta e il Giappone, forse i cartoni che trasmettevano il pomeriggio. Poi a pagina 141 mi ha colpita un particolare. I libri che Antonio tiene sul comodino nella casa di famiglia ritratti nelle edizioni correnti e passate. Così come la naturalezza di inserimento delle conversazioni telefoniche, messaggistica in primis, divenute la nostra quotidianità. Ma è un aspetto che accomuna entrambi i fumetti.

Segni - interno storie

Più minimalista e geometrico – se il termine è appropriato – è Frantumi di Giovanni Masi e Rita Petruccioli che mette sul piatto un altro legame affettivo. Le ombre delle illustrazioni sono appena accennate ma nella vita di Mattia si insinuano con prepotenza. Anche questo volume apre a una nuova avventura, decisamente più onirica.
Mattia è in attesa di Sofia, sta bevendo un caffè e dalla loro conversazione telefonica emerge una certa tensione, forse una situazione mai chiarita: «Mattia, ti devo parlare», scrive più volte la ragazza. All’inizio è una crepa nelle parole. Poi improvvisamente accade qualcosa, il bar collassa e Mattia approda su un’isola arida di vita, in una pregnante metafora che lo vuole naufrago. Laila gli farà da guida in un mondo di macerie: «qua nessuno c’è mai arrivato intero e tutti finiscono per rompersi sempre di più» per la mancanza dell’altro, nel tentativo di trovare il pezzo mancante e lasciare quel luogo spigoloso.
Anche il ragazzo non è arrivato intero come Laila.
Però c’è chi quella condizione la abita, fatica a lasciarla per una via d’uscita libera dal passato. Quel pezzetto mancante diventa persino prezioso, da custodire.

Nelle pieghe della memoria, della fragilità delle emozioni nascono storie che parlano di rotture, della perdita di se. Antonio e Mattia intraprendono un percorso interiore, sperimentano la solitudine, seppur in modo e tempi differenti, ma in entrambe le opere è chiaro che «si può riparare qualcosa, ma rimarranno i segni. Ma a volte non fa nulla se i segni rimangono».
Bisogna cadere, toccare il fondo e risollevarsi in qualche modo, voltare pagina se non c’è una soluzione di confronto.

Perché il coraggio di capire che bisogna muoversi e restare fermi, che bisogna procedere e non tornare indietro, che il drago davanti non ha i denti e gli artigli, ma se non lo affrontiamo non saremo noi stessi.
A volte però ci vuole tempo.

Un anno senza te di Luca Vanzella e Giopota, Bao Publishing, 2017
Frantumi di Giovanni Masi e Rita Petruccioli, Bao Publishing, 2017

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