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Le mie letture

Il paradiso degli animali di David James Poissant

Il titolo è così evocativo da far ben sperare in atmosfere idilliache. Nulla di ciò, però non delude anzi è da leggere con la mente sgombra per cogliere appieno ogni dettaglio. E di questo primo libro dell’anno, Il paradiso degli animali di David James Poissant (NN editore) non posso che parlarvene bene, nonostante che con la letteratura americana abbia un rapporto un po’ ambiguo, mi incuriosisce e allo stesso tempo rimane inafferrabile. Ho pensato che iniziare dai racconti fosse un’ottima soluzione.
Un esordio folgorante per questa raccolta di racconti, il cui titolo originale di ciascuno è riportato sotto la traduzione. Cosa rara.
Una prosa che mescola mescola surreale (non è la regola), onirico e quotidianità, va al sodo ma trova le sue morbidezze poetiche quando si abbandona quando la tensione si affievolisce.
Tutti bei racconti. Questo è il problema. Forse è impossibile decidere quali. Ho avuto una predilezione verso le questioni familiari, come Il rimborso in cui la straordinarietà di Luke non fa che acuire la distanza dei due genitori, per non parlare del lucido quanto drammatica lista/confessione Come aiutare tuo marito a morire. Allora vale la pena leggere con avidità e non lasciarsi sfuggire questi tesori.
Poissant narra l’amore declinato in tante sfumature, le piccole relazioni – padri/madri, figli/padri, ragazza/ragazzi – colte nell’attimo prima della frattura o appena dopo. Fotografie nitide di violenza, lutti, paure, incomprensioni, tradimenti e solitudini. Ricostruisce i vuoti, quei ritardi sulla vita che si traducono in mancanze, indifferenza, orgoglio. I suoi personaggi sono smarriti, in difficoltà ma un sottile filo li fa rimanere a galla, a tentare di recuperare le occasioni perdute. Con dignità.
Gli animali ci sono, eccome. Assumono tratti umani, talvolta mostruosi, fanno da corollario a questo immenso parco naturale che paradiso non è, a scapito di quanto recita il titolo. Gechi, lucertole, api, alligatori: orme sulla sabbia, sulle pagine, presenze leggere.
Il rischio di cadere nella ripetizioni di schemi è scampato, i significati metaforici sono evidenti o appena accennati e spesso, al centro del discorso rimangono senza accorgersene gli umani. Il regno animale è un pretesto o una chiave di lettura per parlare di uomini, studiarne le propaggini individuali e collettive. Allora, è un’invenzione il paradiso degli animali, una consolazione per rendere più accettabile la morte del cane di famiglia. È necessario guardare il mondo, questo mondo, perché esiste e tenere gli occhi aperti.
Poi c’è il tempo, che è un coprotagonista. L’autore maneggia abilmente la materia, avvolgendo il nastro e percorrendo binari dritti. Il tempo si ferma, prende fiato, fa perdere il fiato, riparte, sfugge. In Il paradiso degli animali coincide con la vita stessa e i rimorsi. Dan aveva «sperato di imparare, con il tempo, perché era certo che ci sarebbe stato tempo, sempre altro tempo». Il tempo è una corsa a disperata e avventurosa verso la California per salutare il figlio morente, rappresenta nell’immaginario il viaggio on the road per eccellenza alla scoperta dell’America polverosa e lontana dalle illusioni più luccicanti, effimere.
Dan deve fare i conti con se stesso, con gli ultimi 15 anni di assenze nei confronti di Jack. La distanza è stata una scusa e un rimedio per tacere quei rancori, emersi nel primo racconto, L’Uomo lucertola, ha chiuso così un cerchio: «la fine sarebbe arrivata quando l’azzurro avrebbe incontrato l’azzurro».

 

Titolo: Il paradiso degli animali
Autore: David James Poissant
Editore: NN
Traduttore: Gioia Guerzoni
Pagine: 304
Anno di pubblicazione: 2015
EAN:  9788899253165
Prezzo di copertina/Ebook: € 17,00 – € 8,99