di colpo queste stradine vengono invase da una fiumana di autori e editori, troupe della BBC e cacciatori di autografi – Kazuo Ishiguro, Zadie Smith, Norman Mailer, Martin Amis, Beryl Bainbridge, e chiunque altro venga riconosciuto mentre compra lo shampoo antiforfora al supermercato.
È un tripudio di letteratura: la quantità stipata tra magazzini e scaffali è di un milione di copie. Si vendono per lo più libri antichi, di seconda mano e introvabili. Gemme o spazzatura che ogni anno arrivano su container carichi soprattutto dagli Stati Uniti. Tuttavia, manca uno specialista della letteratura nordamericana, e così, Booth affida a Collins il compito di rimestare tra quell’enorme patrimonio. «Lavorare da Booth circondato da migliaia di libri dimenticati è un paradosso per uno scrittore che sta per pubblicare il proprio con l’incubo di finire nell’oblio».
Lo scrittore si dedica per sei mesi a frugare nella catasta di libri e riviste che si credono perdute. Si trova di tutto: esilaranti manuali su monete, economia domestica e annunci testamentari su riviste ormai cessate o chicche di letteratura ottocentesca. Collins non perde tempo ad andare a caccia di libri che si traduce in scoperta o delusione:
Il bello della libreria di Booth è proprio che è piena di titoli che non si venderanno neanche in mille anni. Ci vuole un certo equilibrio tra le cose che nessuno conosce e quelle che conoscono tutti; se si esagera in un senso o nell’altro si va incontro alla bancarotta o alla banalità. I libri strani e di «nessun valore» sono necessari, perché la loro impalpabile presenza dà profondità alla scelta libraria, come nei quadri il senso della prospettiva si ottiene facendo convergere le linee in un punto invisibile. E poi chi lo sa cosa vuole davvero la gente. Ognuno misura il valore dei libri come crede.
Ad Hay si arriva muniti di pazienza e curiosità.
Ci vogliono circa dieci anni perché Hay smaltisca un carico di libri. Quando vent’anni fa arrivò una valanga di volumi da varie biblioteche, ci vollero dieci anni affinché sparissero dalla circolazione. Christine fa la rilegatrice da un quarto di secolo; dunque, nel frattempo, ha visto passare di qui almeno due o tre cicli di libri, prima che fossero venduti o… buttati nella spazzatura.
È uno strano pensiero, in una stanza piena di libri così malridotti: ma questi sono i più fortunati.
Titolo: Al paese dei libri
Autore: Paul Collins
Editore: Adelphi
Traduttore: Roberto Serrai
Pagine: 216
Anno di pubblicazione: 2010
EAN: 9788845924880
Prezzo di copertina: € 19,00