I pacchetti è una collana curiosa fin dal formato include molti protagonisti della Storia, letteratura, arte e un settore dedicato alle città più rappresentative quali Parigi, Berlino, Roma. Un pacchetto-cartolina da affrancare e da spedire come normale corrispondenza.
Ho scelto questo scritto libretto, Tutto ciò che vi devo di Virginia Woolf tra i tanti proposti dall’Orma, per il notevole ascendente che ha su di me questa scrittrice. Non ho letto molto di lei – il diario di un viaggio, qualche saggio, due romanzi. Eppure, appena possibile torno sempre a leggere della sua figura complicata e poliedrica.
Virginia scrive alle sue amiche come recita il sottotitolo – Vita Sackville-West, Ethel Smyth, la sorella Vanessa, Katherine Arnold-Forster, Violet Dickinson, Madge Vaughan che ispirerà Sally in Mrs Dalloway, Nelly Cecil. In questo snello libretto sono presenti stralci di un ricco epistolario datato 1903-1941, un arco temporale piuttosto ampio. In questo clima nascerà uno dei più fertili circoli intellettuali, il Bloomsbury Group.
Sono conversazioni private che trattano di argomenti trattati distanti tra loro, come questioni personali, scrittura, letture, e spesso cedendo il passo al pettegolezzo.
Virginia è ironica, affettuosa, sarcastica e intima: rivela le sue antipatie, i difetti, i suoi amori e le in bugie come quando nasconde a Violet la tragica morte del fratello Thoby, ammalatosi durante un soggiorno in Grecia, per non arrecarle ulteriori sofferenze.
Anche matrimonio e femminismo si fanno largo: «non posso dire di comprendere completamente i giovani; non sono sicura, cioè, di non auspicarmi un ritorno alla devota sottomissione delle nostre nonne»; più avanti esprime il suo disappunto su come le donne subiscano il fascino dei perbenismi borghesi, rifiutati da chi sa dipingere o scrivere, «di fronte all’opportunità di liberarsi dalle convenzioni sociali, perché non fanno altro che aggrapparcisi con ancora maggiore forza?»
Su tutto ci sono la Hogarth Press, la casa editrice fondata con il marito Leonard, e la scrittura, il timore di non riuscire a produrre nulla di buono, di ridurla a puro esercizio di stile. Non basta sedere in giardino con un libro e collezionare fatti.
Virginia modula toni, coordina immagini, tesse relazioni, abbozza ritratti: da esperta padrona di casa sa come intrattenere le sue ospiti. Si firma e affibbia molti nomignoli: Vanessa è un delfino, Katherine è un’orsa, lei è passero, canguro, capretta.
Le lettere aprono a incontri confidenziali, in cui la personalità della Woolf si spiega in tutte le sue sfaccettature. Spalanca le sue stanze più intime, fa entrare la luce e si svincola dei rigidi dettami letterari che un epistolario le consente. Nel carteggio la scrittrice si muove in piena libertà, ama chiacchierare ma non sopporta i noiosi, celebra l’amicizia e la coltiva, sa che non può farne a meno come dichiara a Ethel Smyth:
Toglietemi gli affetti e sarò un’alga fuori dal mare, la carcassa di un granchio, un guscio vuoto. […] Sarei spazzata via, finirei in una pozzanghera e annegherei. Toglietemi l’amore per gli amici e il sentimento bruciante e continuo dell’importanza, dell’insondabilità e del fascino della vita umana e non sarei altro che una membrana, una fibra, senza colore e senza vita, buona solo per essere buttata via come una deiezione.
Titolo: Tutto ciò che vi devo. Lettere alle amiche
Autore: Virginia Woolf
Editore: L’orma
Traduttore: Eusebio Trabucchi
Pagine: 62
Anno di pubblicazione: 2014
EAN: 978889803847
Prezzo di copertina: € 5,00