Con i libri di Valeria Parrella, almeno fino a questo momento, non ho avuto un buon rapporto. Ho letto ai tempi dell’università (oddio, quanto tempo!) Mosca più balena e non mi era piaciuto, forse perché ci trovavo una certa distanza di mondi, quello dei racconti e quello della scrittrice. Poi, è stata la volta dello Spazio bianco e il mio giudizio era migliorato, ma non era riuscita a conquistarsi un po’ di credibilità. Ho saltato tutto quello che ci stava in mezzo e sono giunta a Tempo di imparare con reticenza e paradossale curiosità. Perché non volevo farmi illusioni.
