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Comodini

Comodini – La tata maschio

Ho conosciuto Lorenzo qualche anno in un’assolata giornata d’ottobre, l’occasione era un bel workshop sulle parole. Poi d’allora siamo rimasti sempre in contatto.

Ma chi è Lorenzo? In tanto sapranno che è La tata maschio, un condensato di competenza e simpatica. Si occupa di educazione, relazioni – un argomento trattato sotto molte sfaccettature, ma anche è consulente e scrittore per l’infanzia.

Segni distintivi: il papillon e un animo gentile.


A noi tate, si sa, una merenda e un buon libro, piacciono sempre. Di solito, però, ci si ritrova attorno a un tavolo o su una coperta, e invece questa volta eccoci qui, davanti a un comodino! D’altra parte condividere storie e parlare di racconti è sempre bello, in qualunque posto!

Sul mio comodino, oltre a una lampada – comprata usata – e a una Tata Maschio in miniatura realizzata da CromaNticamente, si ripropone in piccolo ciò che avviene in libreria: io che mi aggiro solo tra gli scafali dedicati a bambini e ragazzi!

La tela di Carlotta (Mondadori Ragazzi)

Un classico davvero senza tempo! Elwyn Brooks White è stato uno di quegli scrittori capaci di arrivare a bambini e ragazzi di tantissime generazioni con la storia di Wilbur, un cucciolo di maiale, e Carlotta, una ragnetta. Nella fattoria, qualche insinuazione impensierisce Wilbur circa il suo futuro, ma Carlotta escogita un piano fantasioso per aiutarlo, grazie al suo talento nella tessitura delle ragnatele. Umorismo, sorpresa e tenerezza.

Skelling (Salani)

David Almond è uno scrittore inglese raffinato e coinvolgente – non per niente gli sono stati attribuiti tutti i più importanti riconoscimenti – e i suoi romanzi sanno essere profondi e delicati al tempo stesso. Michael si è appena trasferito in Falconer Road; tutte le energie della famiglia sono comprensibilmente rivolte alla sorellina, che è gravemente malata, e mentre gironzola da solo si imbatte in una strana creatura alata che se ne sta distesa in garage, un essere – Skellig, per l’appunto – che potrebbe ricordare un angelo, ma decisamente più sporco e più propenso a consumare cibo cinese e birra scura. Uno dei personaggi, Mina, sarà la protagonista di un altro libro altrettanto bello: La storia di Mina.

Sette minuti dopo la mezzanotte (Mondadori Ragazzi)

L’incipit è uno dei miei preferiti in assoluto: “Il mostro si presentò poco dopo la mezzanotte. È così che fanno”.  Da quando sua madre ha cominciato a star male, con l’arrivo del buio per Conor arrivano anche gli incubi, che hanno le fattezze di un albero antico e potente e che gli chiedono con insistenza la verità. La reazione di fronte alla sofferenza di una persona cara è complessa e sfaccettata, e se hai 13 anni non sei abbastanza strutturato per capirlo. Il libro ha il merito di raccontare questa complessità. A corredo del racconto, le illustrazioni di Jim Kay che, sebbene con uno stile decisamente diverso dalle altre che mi è capitato di vedere di questo illustratore (è lo stesso Jim Kay che ha disegnato la serie illustrata di Harry Potter), sono a mio avviso perfette. La nascita stessa del libro è una storia unica e struggente: i personaggi, l’idea centrale e l’inizio erano stati abbozzati da Siobhan Dowd, ma poiché l’autrice è venuta a mancare prematuramente, venne chiesto a Patrick Ness di portare avanti l’opera.

Piccolo libro sull’amore (Iperborea)

Di fronte alle situazioni difficili ci si aggiusta come si può, il coraggio è non sottrarsi davanti all’incertezza. E così fa Fred, che, non sapendo se il papà, per Natale, tornerà dal fronte per riabbracciare lui e la mamma, si destreggia tra una tavola da imbandire, un direttore intransigente e una compagna di classe bellissima. La scrittura di Ulf Stark è sempre asciutta e puntuale.

Per sempre insieme, amen (Feltrinelli Kids)

Guus Kuijer ha la capacità di racchiudere tanta sostanza in poche pagine. Il suo stile dai tratti tipicamente nordici rimane sempre limpido e onesto, qualunque tema affronti, anche quelli più scomodi. Il libro è il primo della serie delle avventure di Polleke, che ha 11 anni, una madre che flirta col maestro e un padre un po’ poeta e un po’ tossicodipendente. È fidanzata con Mimun, un compagno di classe di origine marocchina, e anche questo costituirà problema. È una protagonista maldestramente saggia, come le sue poesie e, soprattutto, come le sue “preghiere” e le sue riflessioni sul mondo degli adulti.

Come un albero (Rizzoli)

Non poteva mancare un illustrato! È Felicita Sala a dar forma agli alberi raccontati da Maria Gianferrari, alberi che a guardarli bene non sono poi così diversi dalle persone: la colonna vertebrale è il nostro tronco, la pelle assomiglia alla corteccia, cuore e linfa danno forza e sostegno. Gli alberi sanno anche prendersi cura gli uni degli altri.