Categorie
Fuori dai libri

Cose d’inverno

Sull’inverno non ho grandi argomenti, è una stagione che mi provoca disagio e irrequietezza, che mi costringe a ripensarmi più di quanto non lo faccia io. Subisco anche la malinconia e l’euforia delle feste natalizie per approdare a un’improvvisa calma piatta. Dico sempre che d’inverno non succede mai niente.

L’inverno come noi l’abbiamo conosciuto finora non esiste più, le temperature miti e la scarsa neve fanno pensare più a un lungo autunno.

Un rito: la Candelora

Paradossalmente vi parlo di una ricorrenza che pensa già alla primavera. La Candelora è una celebrazione con un forte nesso cattolico e pagano prima ancora, avviene il 2 febbraio a metà tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera, quasi alla fine della stagione fredda per prepararsi all’arrivo della luce. Coincide con il giorno di Santa Brigida. Nella cultura irlandese si costruisce una piccola croce, di Santa Brigida appunto, con il giunco (vanno bene anche dei narcisi o altro materiale naturale), da appendere poi alla porta a protezione della casa e allontanare gli spiriti maligni e malattie.

Un quadro: Poema invernale di Vittore Grubicy de Dragon

Otto quadri che ritraggono il paesaggio del Lago Maggiore, dipinti tra il 1894 e il 1911, nei pressi di Verbania. La composizione, voluta dall’artista come il titolo, è esposta al GAM di Milano.

Un film: Dieci inverni di Valerio Mieli

È l’esordio alla regia di Mieli nel lontano 2009. Camilla e Silvestro hanno bisogno di dieci anni per conoscersi, o meglio il racconto segue la stagione più fredda a partire dal 1999, secondo gli incastri della vita che li vuole a Venezia e altrove. Il regista ha scritto anche un libro per Rizzoli.

Un libro: Inverni lontani di Mario Rigoni Stern (Einaudi)

Un libretto di appena 40 pagine, il primo libro con cui l’ho conosciuto e per questo il mio preferito. Sulla copertina campeggia una riproduzione di Pieter Bruegel il Vecchio, I cacciatori nella neve.

Scrive l’autore in occasione dell’assegnazione del Premio Chiara nel 2003 che il libro «racconta un tempo in montagna in attesa dell’inverno e di come viverlo nei ritmi della natura».