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Fuori dai libri Le mie letture

Playlist di febbraio, salutare l’inverno

Sbarazzarsi dei mesi invernali è la mia unica ragione di vita a inizio anno, che vorrei già essere a maggio pieno e profumato. Nemmeno Carnevale mi alleggerisce il carico, anzi rallenta la corsa nonostante i ventotto giorni.

Le tediose cronache quotidiane hanno avuto una scossa. Appena sono passata in zona gialla ho raggiunto il comune vicino per l’acquisto del sapone nero. Traguardi di questi tempi.

Ah, forse c’è un piccolo anticipo di primavera.

I libri

Prima di scoprire che Antartide (Electa Kids) fosse un libro, mi aveva colpita un’illustrazione di Raquel Martin: una grande imbarcazione rossa, una rompighiaccio più precisamente, che naviga in un mare furioso come il cielo e all’orizzonte si innalza un promontorio. Leggendo il libro saprò poi che si tratta del passaggio di Drake, tra Capo Horn e il Polo sud.

E infatti la storia che Mario Cuesto Hernando racconta ha un piglio narrativo, di una spedizione che lo vede in partenza, per poi passare a un tono decisamente divulgativo.

Il continente di ghiaccio, rivendicato da molti, ma è terra di tutti, dedicata alla sola ricerca e tutelare ambientale, entra piano piano nella letteratura rispetto al fratello più noto, l’Artico.

Le grandi e piene illustrazioni ci introducono all’esplorazione del mondo marino – balene e un fondale ricco di specie –, la superficie abitata da pinguini, pinnipedi (foche, leoni e elefanti di mare), scienziati che focalizzano la ricerca sui cambiamenti ambientali, geologia.

E il cielo? D’inverno si accende delle suggestive aurore australi.

Tuttavia, è un ecosistema in pericolo per il crescente turismo di massa incurante delle condizioni estreme, nonché l’attività umana che minaccia l’esistenza: dobbiamo rispettare questo laboratorio naturale.

Piccola premessa: è una storia natalizia, ma nulla vieta di leggerla a distanza dei giorni di festa. Piccolo libro sull’amore di Ulf Stark (Iperborea) mette in campo molti temi importanti, quali gli effetti, la guerra, il coraggio.

Il Natale è alle porte, Fred sa che sarà una festa diversa quest’anno. Il padre è impegnato al fronte nel secondo conflitto, le ristrettezze economiche influiranno non solo sul pranzo ma persino sui regali.

Il cuore ha i suoi piccoli sussulti, che sono schierarsi a favore della verità e gli occhi vispi di Gerda: «bisognerebbe esercitarsi a diventare più coraggiosi.»

È un racconto che scioglie ogni cosa, che riecheggia di passi di danza sulle note di Fred Astaire.

Sempre per restare al Nord, un’avventura selvatica attraverso gli occhi di Ronja, figlia di brigante (Mondadori), della mia autrice preferita, Astrid Lindgren.

Ronja ha gli occhi vispi, neri come due pepite, è la figlia del brigante Mattis. Con la banda vive a Rocca Mattis, ma il suo terreno di gioco è la foresta abitata dalle temute creature strigagne, nanigrigi e da Borka, rivale del padre.Nonostante i pericoli Ronja qui si sente libera: «né gelo né neve potevano tenerla lontana dal bosco».

Si seguono lo scorrere delle stagioni, la metamorfosi della natura. Un tesoro che condividerà con Birk, scoprendo l’amicizia e la possibilità di ribaltare la realtà.

Il secondo capitolo di Tempi memorabili di Carlo Cassola (Mondadori) si apre un salto temporale. Quando il quindicenne Fausto scende dal treno a Cecina, si trova in compagnia della madre per trascorrere le solite vacanze estive. Mentre la storia si apre con la partenza di tutta la famiglia, ma oramai i fratelli sono grandi.

È il racconto di un’estate affollata, ma al tempo stesso solitaria, della scoperta di se stessi.

Fausto preferisce la campagna al mare, legge I miserabili: è tutto e per tutto l’alter ego di Cassola.

L’ho letto in una vecchia edizione Einaudi, Nuovi Coralli.

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