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I piccolini

Matite. I fiori

«In mezzo all’erba, sotto gli alberi, nei vasi grigi delle nicchie, si scorgevano pennellate bianche, d’oro, di porpora; sopra la sua testa gli alberi erano rosa e bianchi, e ovunque si udivano battiti d’ali, suoni flautati, ronzii, dolci profumi.» Quando Mary, Dickon e Colin hanno davanti ai loro occhi quel che nel Giardino segreto – che dà il titolo all’opera più nota di Frances Hodgson Burnett –, è rinato dopo anni di silenzio, non possono che essere in estasi.
Per il secondo appuntamento di Matite, i fiori che siano di prati, giardini, una pianta sul davanzale sono l’argomento per salutare la primavera, che abbiamo saltato, prima di immergerci nell’estate. Ne abbiamo visto qualche sprazzo solo da un mese.
La primavera è un incontro di stupore che si rinnova ogni anno, vive anche negli albi illustrati.

 

Appena si sfoglia Vita da ape di Kirsten Hall e Isabelle Arsenault, capiamo di trovarci in campagna, pochi tocchi ce lo fanno pensare. La pagina successiva si apre su un incredibile prato dai toni accesi, gialli, ori, fluo che stacca su tutto, tra acquarello, matita, digitali. Queste sfumature sembrano riprodurre la luce di un tardo pomeriggio assolato. E da qui seguiamo la danza di un’ape, la protagonista del libro, senza la quale non ci sarebbe la vita stessa.

Matite - i fiori - Vita da ape - interno storie

Cerfoglio di Ludwing Bemelmans, autore che ha segnato la strada dell’albo, è un racconto ambientalista. I fiori – mammola, campanula, erica, ranuncolo, etc… –, occupano un piano apparentemente liminare, invece li troviamo nei risvolti di copertina quasi come fossero un erbario e una guida, introducono i paragrafi della storia, fino a espandersi in due pagine di prati profumati. Soprattutto uno è di cerfoglio, che poi è il nome del protagonista, un cervo, perché n’è particolarmente ghiotto.

Matite - i fiori - Cerfoglio - interno storie

Matite - i fiori - Cerfoglio 1 - interno storie

Questa illustrazione mi fa pensare a una filastrocca di Gianni Rodari, Teste fiorite, non so se sia un riferimento consapevole ma mi ha molto colpita. Luca Tortolini e Beatrice Cerocchi giocano di contrapposizione tra la città e il rigoglio di una primavera che qui non arriva. È un grigiore urbano che allunga le ombre, non contiene bellezza, che non riesce a esprimerla, fino a quando non viene indetto un concorso per Il giardino più bello, appunto. Allora gli abitanti si danno da fare per gareggiare, per far sbocciare ogni angolo di colore e profumi. Circondarsi di verde non è così male.

Matite - i fiori - Il giardino più bello - interno storie

Matite - i fiori - Il giardino più bello 1 - interno storie

Faccio un’eccezione per Il giorno prima di Lorenzo Naia e illustrato da Roberta Rossetti perché è un libro da parati, non un albo ma non potevo sottrarmi al senso della piccola storia. Il passaggio tra inverno e primavera si fa metafora di cambiamento, segue pari passo le declinazioni sentimentali e stagionali, un corollario di trasformazioni che investe la personalità. C’è quindi un prima e un dopo. La rinascita fuori tempo è pur sempre una primavera. Un’esplosione di vita in acquerelli e matite che lasciano i toni verdi della natura per accogliere le vibrazioni dei rosa, rossi e gialli.

Matite - i fiori - Il giorno prima - interno storie

Matite - i fiori - Il giorno prima 1 - interno storie

Vita da ape di Kirsten Hall e Isabelle Arsenault, Terre di mezzo, 2019
Cerfoglio di Ludwing Bemelmans, Lupo Guido, 2020
Il giardino più bello di Luca Tortolini e Beatrice Cerocchi, Il castoro, 2020
Il giorno prima di Lorenzo Naia e Roberta Rossetti, Verba volant edizioni, 2018

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