Per quanto ne conosciamo i ritmi, ci sorprendiamo sempre all’arrivo di una nuova stagione. Cogliamo i segni, ci prepariamo a riti collaudati come fossero sconosciuti. Persino le letture si adeguano.
Di albi illustrati sul ciclo stagionale ce ne sono molti, credo che l’autunno insieme alla primavera sono i due periodi più narrati e illustratiti, si prestano meglio a legami metaforici con ogni probabilità.
L’autunno sancisce una certa lentezza, il ritorno al tepore domestico, splende di colori caldi e vibranti. Le foglie sono una danza, l’ultima dell’anno.
Chiedimi cosa mi piace di Bernad Weber e Suzy Lee (Terre di mezzo), il titolo è quasi una filastrocca ripetitiva a due voci, il gioco conoscitivo tra una bambina e suo padre si dipana per l’intera giornata al parco. E al tempo stesso contemplativo di una natura che brilla di colori autunnali, per immergersi totalmente: abbandonarsi e sonnecchiare su un tappeto di foglie croccanti.
Il Domatore di Foglie di Pina Irace e María Moya (Zoolibri) racconta l’autunno i suoi ritmi. Gli alberi hanno chiome folte e dorate, come ogni anno si attende il Domatore di Foglie, che come un direttore d’orchestra, dirige venti e foglie. Ma di lui nemmeno l’ombra. Nemmeno un po’ di scompiglio.
Finché una foglia coraggiosa esclama: «Io voglio viaggiare!», «Voglio volare!». E così inizia una danza nei cieli, la sua avventura coraggiosa.
Le illustrazioni sono sfolgoranti e fanno delle foglie le interpreti assolute.
Prima di dormire di Giorgio Volpe e Paolo Proietti (Kite edizioni) vede protagonisti di un’inedita amicizia una volpe, Rosso, e uno ghiro, Quik. È tardo autunno e qualcosa nell’aria sta cambiando, un odore di solitudine.
Rosso vorrebbe ritardare il lungo letargo, così come i preparativi che lo precedono.
«Giallo, arancio, marrone, il bosco si stava vestendo di nuovi colori».
Il grigio si accende del bel ruggine della volpe e del volteggiare delle foglie, una comunione naturale che ricorda il primo albo, Chiedimi cosa mi piace.
Le foglie «è come se ridessero con noi».