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Fuori dai libri Le mie letture

Playlist di settembre, giorni più corti

Sarò breve: è arrivato l’autunno e non so se farmelo piacere dopo i tanti mesi trascorsi in casa. Le giornate corte, sempre più strette, che ti impediscono di programmare un minuto di più all’aria aperta, sono un difetto. Soffro la mancanza di luce che si concentra nelle ore centrali.

Negli anni precedenti attendevo con ansia il periodo, perché lo rimpinzavo di fatti e attività, ma poi il rapporto si è un po’ incrinato. E allora cerco di salvarlo pensando a piccoli momenti sereni,

I libri

«Quanto è sempre stata permeabile la maternità»: cerchio l’espressione al capitolo XXVI, per me definisce con puntualità l’ultimo lavoro di Guadalupe Nettel, La figlia unica (La Nuova Frontiera). Mónica espone a Alina in un breve excursus antropologico le sfaccettature dell’essere donna e genitore.

Tre donne – Laura, la narratrice, Alina e Doris – sono volubili, desiderano, hanno punti fermi nella loro vita; raccontano le prove della maternità, subiscono o hanno subito pressione sociale, proiezioni personali, incidenti, relazioni tumultuose. È persino una misura con le proprie madri.

Abbiamo i figli che abbiamo, non quelli che immaginiamo o quelli che ci sarebbe piaciuto avere, ed è con loro che dobbiamo fare i conti.

La maternità è scandagliata, valutata sotto la luce della possibilità, non dell’imposizione, prendersi cura di un figlio valicando la biologia. È un precipitare pagina dopo pagina di ogni evento, in una storia concreta, odierna con tutti i contrappunti della vita urbana, inaccessibile e violenta. Città del Messico è caotica e al tempo stesso un’eco lontana rispetto ai nuclei ovattati e tormentati delle protagoniste, in una sorta di zona franca tra terapie, piccoli traguardi e slanci.

Guadalupe Nettel procede con un’intensità fluida, per raggiungere un forte coinvolgimento emotivo, senza dimenticare una corrispondenza naturale, il correlativo oggettivo, che l’autrice messicana ne fa fulcro della sua scrittura, come è accaduto soprattutto nei racconti.

È complicato riassumere un titolo simile che è monografico e magazine al tempo stesso. Turchia di The passenger, una costola di Iperborea, insieme al numero dedicato alla Grecia, è tra i miei preferiti.

Un articolo che forse potrebbe delineare pienamente la situazione turca: la diga su Hasankeyf, nel sud-est dell’Anatolia. La questione si dipana in tanti rivoli. E dico rivoli non a caso, perché ci sono di mezzo il Tigri e un disastro ambientale, non che la cancellazione della cultura curda e della cittadina, con la sua storia millenaria, papabile sito Unesco (risponderebbe a 9 criteri su 10) mai candidata. Tutto si concentrerebbe su quest’ultimo punto e su una politica che si fa strada attraverso una presunta supremazia turca, giochi di potere e disarmonia.

Ci sono un italiano, un tedesco, un sovietico: potrebbe essere l’incipit di barzelletta invece è il racconto sofferto di Attilio Limonta, protagonista di La terra, il cielo, i corvi di Teresa Radice e Stefano Turconi (Bao Publishing). Torno a leggere un fumetto dopo tanto tempo.

Sul finire dell’inverno del 1943, i tre fuggono da un campo di prigionia sovietica, senza capire che direzione prendere. Si perdono in silenzi, corazze dure, ma nei momenti opportuni dimostrano slanci di umanità.  Attilio si aggrappa ai piccoli incanti per sopravvivere alla guerra, è «un tipo selvatico, uno da piste defilate che sfidano finanza e slavine. Uno da tracce che si perdono in quota, tra rocce e burroni».

L’inverno in Russia è assoluto, ma Attilio è in attesa di una promettente estate, le pieghe della vita sono imprevedibili: un lungo monologo, un flash back di vita passata e tragedia, affetti perduti.

I rimandi letterari – in particolare Mario Rigoni Stern, Lev Tolstòj, Fëdor Dostoevskij – oltre che nelle introduzioni ai capitoli, sono visibili persino nelle illustrazioni. Si percepisce che il lavoro di raffinatezza grafica e storica è importante, su tutto premono gli spazi sconfinati, boscosi e innevati.

L’unico appunto che deve fare riguarda i dialoghi, alcuni passaggi in russo e tedesco non sono tradotti (comprendo la necessità degli spazi) ma nemmeno riportati in nota. Questo toglie gusto alla lettura, si intuisce qualcosa, ma non è possibile cogliere nell’interezza l’atmosfera se non si frequentano queste lingue.

Le curiosità

Una mappatura delle librerie statunitensi gestite da afroamericani con un assortimento di titoli e autori sulla questione razziale. Qui si può scaricare la versione illustrata.

Fall Foliage map per sognare i boschi americani, tavolozze accese in autunno.

Fernando Cobelo ha disegnato 21 etimi della lingua italiana per l’uscita della nuova edizione del dizionario Zingarelli (qui un bel regalo). Sul sito della casa editrice tante iniziative al riguardo.

Eco-logica

Nella precedente playlist, salutavo l’inizio di settembre con un ritorno sui banchi e cambiare abitudine:

2/3 di argilla bianca;
1/3 di bicarbonato di sodio (anche meno per evitare irritazioni);
qualche goccia di olio essenziale di menta e/o tea tree (da aggiungere dopo qualche giorno perché il profumo si dissolve).
Mescolare tutto in un vasetto di vetro. Per igiene potete preparare un barattolo per ogni componente familiare. All’inizio sarà complicato lasciare il tubetto, poi diventerà la norma con una buona dose di volontà.

Il film

Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli (2009)

La canzone

Ritornerai di Bruno Lauzi, cover di Cosmo (2013)