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Fuori dai libri Le mie letture

Playlist di agosto, un abito nuovo

Ho un vestito nuovo, più leggero, pochi fronzoli: il blog aveva proprio bisogno di aprire le finestre per fare entrare aria fresca, la necessità di rendere migliore la lettura a chi approda qui. Ho ridisegnato il logo, seguendo le mie inclinazioni più naturali. Si accettano suggerimenti: migliorarsi è doveroso. Di solito le rinascite coincidono con la primavera o inizio anno, ma le regole sono fatte per essere smentite.

Quel che sono stati questi giorni di agosto è una storia di piccoli viaggi: San Giminiano e Orvieto, qualche giorno per ricaricare le pile, per poi tornare in Calabria, mio luogo di origine, per ritrovare la famiglia. Con mia grande sorpresa temevo di non fare nemmeno un bagno e, invece, svegliarsi al mattino presto è stato più semplice per raggiungere il mare. Poi mi sono spostata in Puglia, tra il bianco della Valle d’Itria e gli ulivi, e ho brevemente soggiornato in Abruzzo. Al mattino il Gran Sasso svettava nel cielo frizzante. Mi sono persa in due notti stellate, limpide, che solo la montagna sa donarti.

I libri
Complice due settimane di spostamenti, ho letto in modo frammentato. Quando torno a casa e sono in viaggio vengo assorbita da altre necessità: staccare serve e per di più, a mio avviso, visitare nuovi luoghi è un altro modo di leggere.

Ho iniziato agosto con Cinque romanzi brevi di Natalia Ginzburg (Einaudi), era lì che mi attendeva da tempo.
La prefazione è una piccola lezione di modestia e scrittura, il resto una ricchezza. Se si pensa che questi sono racconti giovanili, acerbi, c’è una maturità che è una rarità trovare nella scrittura odierna: le stanze soffocanti, le città taglienti, il respiro campestre, la cifra inconfondibile della scrittrice.

Poi mi sono inerpicata a fatica con L’estate incantata di Ray Bradbury (Mondadori). Se ho apprezzato certi quadretti domestici e idilliaci, dall’altra non mi sono affezionata a Douglas. La luminosa stagione del 1928 mi ha coinvolta a metà, complice un po’ di stanchezza.

Carte false di Valeria Luiselli (La Nuova Frontiera) mi ha alleggerito un paio di pomeriggi caldissimi. Sono snelle divagazioni, che partono da una questione qualsiasi per poi renderla personale. Gli argomenti sono i più vari, dall’incapacità di rappresentare Città del Messico, al Brodskij veneto, al tentativo di afferrare il concetto di saudade: i punti di vista, intimi, sono una passeggiata cittadina anche profonda.

Infine chiudo con Tom Saywer, con le note avventure di Mark Twain. Devo dire che mi ha più coinvolta Hucklberry Finn, anche per una serie di tematiche trattate, seppur circoscritte a pochi elementi come il razzismo. Sicuramente Twain conferisce all’infanzia l’aura di irrequietezza quale gli spetta, senza dimenticare il rapporto paritario con gli adulti persino di fronte a un tribunale. La fuga sull’isola di Jackson, insieme a Joe e Huck, immersi nella selvatichezza e nell’incoscienza, vale tutto il libro.

Le curiosità
Katie Holten ha pensato a un alfabeto degli alberi irlandesi, per comporre parole attraverso le piante. Il progetto nasce per sensibilizzare le buone pratiche ecologiche. A sua volta è ispirato a Ogham, alfabeto medievale all’origine dell’irlandese.

È possibile illustrare una canzone? Il British Museum ha pubblicato una partitura di Edward Burne-Jones, del 1880 circa.

Ikea ha allestito una mostra per i 70 anni dei suoi cataloghi.

Eco-logica
Settembre è tornare a scuola. Perché non cimentarsi in qualche ricetta o tutorial che ci possano far sostituire un prodotto industriale con uno fatto in casa? Che sia un piatto o un cosmetico, è possibile ridurre rifiuti, investire in qualità, imparare qualcosa.

Il film
Volevo nascondermi di Giorgio Diritti (2020)

La canzone
Luna Araba di Colapesce, DiMartino, Carmen Consoli (2020)